Gazzetta di Modena

Modena

La mappa di Pompei sarà... modenese

La mappa di Pompei sarà... modenese

Il dipartimento di Ingegneria nel pool del progetto “Piano della conoscenza” nato per salvaguardare la “città antica”

24 febbraio 2015
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L'università di Modena, attraverso il Dipartimento di ingegneria "Enzo Ferrari", sbarca agli scavi di Pompei per contribuire alla conservazione del sito archeologico noto in tutto il mondo, occupandosi tra l'altro di uno degli edifici più famosi come la "Casa dei casti amanti".

L'ateneo è infatti, insieme all'Alma Mater di Bologna e una facoltà dell'università delle Marche, partner del progetto "Grande Progetto Pompei - Piano della Conoscenza". Il piano è stato messo a punto dal Ministero per il beni culturali e il turismo con finanziamenti dalla Comunità Europea, in tutto 8 milioni di euro. La spedizione emiliana, che durerà circa un anno, vale 750mila euro e ha per obiettivo la tutela e la crescita delle conoscenze riguardo gli scavi pompeiani. In particolare prof, esperti e studenti di Modena e Bologna - dalla nostra città partono in 4, compreso il direttore del Dipartimento di ingegneria Alessandro Capra - avranno il compito di mappare la città antica. «Realizziamo una mappatura complessiva di Pompei - spiega il prof Capra, ordinario di geomatica - per rilevare nel dettaglio lo stato di conservazione delle costruzioni presenti nel sito, lo facciamo attraverso la realizzazione di una planimetria in scala 1:50 dell'intera area, con la costruzione di un modello 3D delle costruzioni presenti.

Ci sarà anche una schedatura, fatta attraverso altre competenze del gruppo interuniversitario, dell'attuale stato di conservazione». Mentre i bolognesi, sotto la guida di Giuseppe Sassatelli, responsabile del Dipartimento di storia culture civiltà, sono in particolare esperti di archeologia la parte tecnica è fornita quasi per intero da Modena. Verranno utilizzare, ovviamente tutte le strumentazioni tecniche oggi disponibili, compreso l'uso dei droni che però sarà limitato. «In piccola parte li useremo - continua Capra - perché c'è la possibilità di realizzare un inquadramento dell'area dall'alto, ma per questo progetto lavoriamo soprattutto a terra. Io e i tre colleghi impegnati a Pompei, in collaborazione con il personale degli altri istituti coinvolti, faremo il rilievo in 3 dimensioni dell'area che è stata suddivisa in sei lotti. Daremo vita a un rilievo tridimensionale realizzato attraverso le tecniche topografiche tradizionali e anche con il gps. Raccogliamo documentazione fotografica anche attraverso i fotopiani, operazioni che consentono di ottenere le coordinate esatte dell'edificio ruotandolo nelle due dimensioni».

Ma Modena è soprattutto responsabile unica di un'altra fase del progetto Pompei: «Realizziamo noi il rilievo vero e proprio, ottenuto tramite l'uso di raggi laser: raccoglieremo una nuvola di punti nello spazio e in questo modo ricostruiremo il singolo edificio nelle tre decisioni. Tra gli edifici di cui ci occuperemo ci sono anche le murature e i preziosi affreschi dela Casa dei Casti amanti. Si tratta di un progetto importante soprattutto perché prevede il lavoro intedisciplinare e interuniversitario». Il Dipartimento Enzo Ferrari a Modena sta anche compiendo il rilievo di piazza Grande.

Stefano Luppi