Gazzetta di Modena

Modena

Rosanna, l’anima di Barigazzo

di Daniele Montanari
Rosanna, l’anima di Barigazzo

Lama. A 84 anni la signora Adani gestisce albergo, ristorante, negozio e edicola

05 marzo 2015
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LAMA MOCOGNO. È l'anima del paese, a tutti gli effetti, da 70 anni ormai. E continua imperterrita giorno per giorno, nonostante i suoi 84 anni, ad assicurare la vita dell'unico negozio rimasto in cui è possibile trovare un po' di tutto – dai giochi a frutta, verdura, tabacchi, giornali, pasta, zucchero, farina, surgelati e merceria - senza dimenticare il ristorante e l'albergo. Rosanna Adani è una sorta di monumento per Barigazzo, frazione di Lama Mocogno a quota mille metri nata e cresciuta sulla via Giardini. Proprio dalla storica arteria di collegamento dell'Appennino partì tutto, quando più di un secolo fa la nonna Margherita Cavadini creò un luogo di ricovero dove c'era la fermata dei cavalli, la “posta” insomma. Da qui il nome di quello che poi diventò un albergo con ristorante e drogheria-tabaccheria-edicola, secondo le licenze accorpate di una volta. La gestione passò al padre Pietro Enrico Adani e quindi a lei, che l'ha portata avanti insieme ai fratelli e tuttora ne tiene le redini alzandosi alle 6 del mattino per andare a prendere i giornali e finendo alla sera dopo aver servito le cene. «Questo posto è la mia vita – sottolinea subito – vi sono nata, ci lavoro da quando ho 14 anni e ho intenzione di portarlo avanti ancora finché Dio vorrà. Certo di cose ne sono cambiate tante nel tempo: una volta facevamo anche 120 coperti la domenica, adesso qui saremo in 70-80 persone e il lavoro è sempre meno". Ma quel che è rimasto rappresenta la vita del paese, semplice e ordinato, gioiellino di case realizzate con l'arte di una volta, in gran parte in sasso per tenere meglio alle intemperie. L'Albergo Posta è proprio sotto il campanile, simbolo della comunità, ed è chiaro a tutti che se chiudesse, sarebbe la fine del centro. Per questo, alla sua età, l'estate scorsa Rosanna ha fatto una scelta difficile per chiunque: investire gran parte dei risparmi per rifare tutte le coperture del grande stabile, anziché andarsene. «Ci ho messo il sudore qui, non potevo lasciare che venisse giù. Mi è costato tanto, è vero, ma così adesso possiamo andare avanti». «È stato un segnale forte per tutti noi – osserva l'amica Rosa Remitti – ci ha detto che questo posto continuerà a esistere, ed è importante». C'è un futuro insomma, ma anche un grande passato. Qui infatti sono venuti personaggi leggendari, lasciando tanto di autografo: dalle glorie dello sci Celina Seghi e Zeno Colò a lui, il mitico Drake: «Me lo ricordo bene quando venne Ferrari – chiosa Rosanna – era il settembre del 1968. Arrivò qui su una Dino guidata dal suo segretario Valerio Stradi, insieme al pilota Kriss Ammon. Andava matto per i funghi: mangiò un risotto seguito da porcini ai ferri. Era un signore veramente alla mano, non metteva nessuna soggezione. Ma qui hanno mangiato anche Lauda, Regazzoni e Schumacher: sono stati davvero dei bei momenti».