«Un marciapiedi per la sicurezza»
Formigine. Il Comune accoglie le richieste dei residenti in via Per Sassuolo e realizzerà i lavori
FORMIGINE. Un intervento che s’ha da fare (e si farà). Siamo in via per Sassuolo ai civici 93 A, B e C. Un tratto in cui le auto sfrecciano e non c’è un marciapiede per consentire agli abitanti, piccoli e grandi, di camminare in sicurezza. «Mi sono impegnato per realizzare un percorso che consenta ai cittadini di evitare un tratto sprovvisto di marciapiede - ha spiegato Armando Pagliani, assessore a Lavori pubblici e Urbanistica - un percorso in sicurezza per arrivare ai servizi attraverso un parco pubblico. L’intervento sarà a carico del Comune. I lavori potranno partire una volta approvato il bilancio. Credo che l’opera sarà realizzata entro quest’anno». Una rassicurazione che gli abitanti attendevano da tempo. Era fine agosto quando i residenti hanno fatto sentire in modo pacifico la loro voce. «Non possiamo rischiare la vita ogni giorno», spiegavano sulla Gazzetta i rappresentanti delle otto famiglie presenti. «All’inizio non ci ha considerato nessuno - ha detto Alfredo Alarici, abitante della zona - e il mio vicino mi ha consigliato di andare a chiedere ancora. La segretaria diceva che sarebbe arrivata, ma non è arrivato niente. Allora abbiamo chiesto un appuntamento al sindaco. Maria Costi ci ha indirizzato verso l’assessore Pagliani». A questo punto sono partiti gli incontri e i sopralluoghi. «Abbiamo trovato una persona molto, molto affabile e disponibile - ha ripreso Alfredo - Abbiamo studiato insieme le soluzioni. Eravamo a gennaio. Dopo due mesi ci siamo risentiti. Ci hanno detto che il discorso della strada non è risolvibile, ma c’è una questione di sicurezza. Costruiranno un piccolo tratto per permettere a noi e a tutti i bambini che abitano nella zona per accedere al paese in sicurezza, senza rischiare la vita. Le macchine vanno veloci, passano i camion che non dovrebbero, i vigili fanno quello che possono - ha spiegato Alarici - L’intervento sarà a carico del Comune. Non vogliamo un abbellimento, panchine, ma un vialetto per mettere in sicurezza i bambini e noi stessi».
Gabriele Farina