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l'inchiesta

Tangenti a Ischia: arrestato Roberto Casari, ex presidente Cpl Concordia, e altri dirigenti della coop. Il caso arriva al governo. I pm valutano se sentire D'Alema

Tangenti a Ischia: arrestato Roberto Casari, ex presidente Cpl Concordia, e altri dirigenti della coop. Il caso arriva al governo. I pm valutano se sentire D'Alema

Undici misure cautelari disposte dal gip del Tribunale di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulla metanizzazione dell’isola: coinvolti anche Nicola Verrini, Bruno Santorelli, Maurizio Rinaldi e il responsabile delle relazioni istituzionali Francesco Simone. I rapporti fra la coop e il politico Pd IL POTERE DELLE FONDAZIONI

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Nove arresti, in tutto undici misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Napoli nell’ambito di un’inchiesta sulle opere di metanizzazione che hanno interessato i comuni dell’isola di Ischia. Ad eseguirle sono state i Carabinieri del Comando per la Tutela dell’Ambiente in collaborazione con i colleghi dei Comandi provinciali di Roma, Napoli, Caserta, Modena, Mantova, Terni e Savona. Nel mirino degli investigatori un sistema di tangenti versate a pubblici ufficiali per aggiudicarsi appalti pubblici. Tra gli arrestati anche il sindaco Pd di Ischia, Giuseppe Ferrandino, ma soprattutto l’ex presidente della CPL Roberto Casari e Francesco Simone, responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo.

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IL SISTEMA

I dirigenti della CPL Concordia avrebbero fatto «sistematico ricorso ad un modello organizzativo ispirato alla corruzione che li ha portati ad accordarsi non solo con i sindaci, gli amministratori locali e i pubblici funzionari, ma anche con esponenti della criminalità organizzata casertana e con gli amministratori legali a tali ambienti criminali». È quanto si legge negli atti dell'inchiesta. Le otto misure cautelari in carcere eseguite dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta su un giro di tangenti a Ischia riguardano il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl, Francesco Simone; il presidente, Roberto Casari; il responsabile dell’area Tirreno, Nicola Verrini; il responsabile del nord Africa, Bruno Santorelli; il presidente del Cda della Cpl distribuzione, Maurizio Rinaldi, l’imprenditore Massimiliano D’Errico e i fratelli Giuseppe e Massimo Ferrandino. Arresti domiciliari per Silvano Arcamone e obbligo di dimora nel comune di residenza per Massimo Continati e Giorgio Montali, rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno del Gruppo. Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Napoli, Amelia Primavera, che ha concordato con le risultanze delle indagini coordinate dalla procura di Napoli - procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e sostituti procuratori Woodcock, Carrano e Loreto.

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L’ACCUSA

La stipula fittizia di due convenzioni nell'albergo della famiglia, per un totale di 330 mila euro; l'assunzione come consulente del fratello e almeno un viaggio in Tunisia: sarebbe stato questo, secondo l'accusa, il prezzo pagato dalla CPL per la corruzione del sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino, finito in manette nell'ambito dell'inchiesta della procura di Napoli condotta dai carabinieri del Comando Tutela Ambiente. Secondo l'accusa Ferrandino «era diventato una sorta di factotum al soldo della CPL».

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I FAVORI

In particolare, la CPL Concordia - in cambio dei «favori» di Ferrandino per l'assegnazione dei lavori di metanizzazione dell'isola - avrebbe stipulato due «fittizie convenzioni» (ciascuna da 165 mila euro) con l'Hotel Le Querce di Ischia, di proprietà della famiglia del sindaco, ciascuna da 165 mila euro, a fronte della «messa a disposizione» di alcune stanze durante le stagioni estive 2013 e 2014 per i dipendenti della società modenese. Altre utilità ottenute dal sindaco sarebbero state l'assunzione del fratello, Massimo Ferrandino, quale consulente della CPL Concordia e almeno un viaggio tutto spesato in Tunisia. Secondo l'accusa sarebbe stato proprio grazie all'interessamento del sindaco ed alla complicità dell'architetto Silvano Arcamone, dirigente dell'ufficio tecnico di Ischia, che l'appalto di metanizzazione dello stesso Comune (capofila del progetto) e di quelli di Lacco Ameno e Casamicciola Terme è stato affidato alla CPL. La cooperativa, dal canto suo, avrebbe provveduto al pagamento attingendo a dei fondi neri costituiti mediante l'emissione di fatture per operazioni inesistenti con una società tunisina (la Tunita sarl) riconducibile a Francesco Simone, responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo CPL Concordia, definito dagli inquirenti «personaggio chiave» della vicenda, con un ruolo di primo piano nella presunta associazione a delinquere attiva non solo nell'appalto di Ischia, ma in numerosi altri, soprattutto in Campania.

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UN’AZIENDA STORICA

La CPL Concordia, con sede a Concordia sulla Secchia - al centro dell'inchiesta della procura di Napoli sulle presunte tangenti per la metanizzazione dell'isola d'Ischia - è una cooperativa storica, nata nel 1899. Negli atti dell'inchiesta viene definita una «tra le più antiche cosiddette 'cooperative rossè». Opera a livello internazionale, con 1.800 addetti e 70 società controllate e collegate in tutto il mondo e un fatturato consolidato di 461 milioni nel 2014. Si tratta di un gruppo cooperativo cosiddetto 'multiutility' che si occupa di energia in tutti i suoi aspetti: dall'approvvigionamento e distribuzione alla vendita e contabilizzazione di gas ed elettricità, alla produzione mediante sistemi tradizionali o impianti rinnovabili. L'attuale presidente è Mario Guarnieri. Il precedente, Roberto Casari, arrestato stamani, era andato in pensione il 30 gennaio scorso.

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L'INTERCETTAZIONE SU D'ALEMA

In una delle intercettazioni agli atti dell'inchiesta sulle tangenti a Ischia, Francesco Simone, dirigente della Cpl arrestato, chiama in causa Massimo D'Alema sottolineando la necessit di "investire negli Italiani Europei dove D'Alema sta per diventare Commissario Europeo" in quanto "...D'Alema mette le mani nella merda come ha gi fatto con noi ci ha dato delle cose"..

"IL RUOLO DI D'ALEMA"

Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip Amelia Primavera sottolinea, tra l'altro, che "per comprendere fino in fondo e per delineare in maniera completa il sistema affaristico organizzato e gestito dalla CPL Concordia, appare rilevante soffermarsi sui rapporti intrattenuti tra i vertici della cooperativa e l'esponente politico che  stato per anni il leader dello schieramento politico di riferimento per la stessa CPL Concordia, che  tra le pi antiche cosiddette 'cooperative rosse', ovvero l'On. Massimo D'Alema".
   L'intercettazione ambientale in cui Francesco Simone parla di D'Alema con Nicola Verrini, responsabile commerciale di area della CPL Concordia, risale all'11 marzo 2014. Per il gip questa conversazione "appare di estremo rilievo", "oltre che per il riferimento a D'Alema" e "ad alcuni appartenenti alle forze di polizia", anche "per il modo in cui gli interlocutori distinguono i politici e le Istituzioni loro referenti, operando la netta ma significativa distinzione tra quelli che al momento debito si sporcano le mani, 'mettono le mani nella merda' e quelli che non le mettono, distinzione che appunto dice tutto a proposito del modus operandi della CPL e dei suoi uomini".
   Secondo il giudice, il termine "investire" utilizzato da Simone ("...investire negli Italiani europei...") "rende pi che mai l'idea dell'approccio di Simone e della Concordia rispetto a tale mondo". In un passaggio successivo e relativo ad un'altra vicenda Simone afferma, "in riferimento sempre alla quota associativa da pagare ad un'altra fondazione (della quale , per ragioni investigative, si omette la denominazione): '...dobbiamo pagarlo perch ci porta questo e chiudiamo questo, no venti ma anche duecento..'"

 

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D' ALEMA: NESSUN ILLECITO, NÈ REGALI O BENEFICI

«La diffusione di notizie e intercettazioni che non hanno alcuna attinenza con le vicende giudiziarie di cui si occupa la procura di Napoli è scandalosa e offensiva». E' quanto dichiara il presidente della fondazione Italianieuropei, Massimo D'Alema, il quale sottolinea: «Certamente ho rapporti con Cpl Concordia, per cui tenni anche una conferenza in occasione della sua assemblea annuale. Ho rapporti con Cpl come con altre cooperative e aziende private». «Dalla Cpl non ho avuto alcun regalo ed è ridicolo definire l'acquisto di 2000 bottiglie di vino in tre anni come un "mega ordine", peraltro fatturato e pagato con bonifici a quattro mesi. Quanto ai libri - prosegue D'Alema - nessun beneficio personale, ma un'attività editoriale legittima, che rientra nel normale e quotidiano lavoro della fondazione Italianieuropei. Inoltre, i libri furono acquistati per una manifestazione elettorale dedicata ai temi europei, alla quale fui invitato dal sindaco di Ischia, che era candidato del Pd». «Insomma - conclude D'Alema - quello con la Cpl è un rapporto del tutto trasparente, che non ha comportato nè la richiesta da parte loro nè la messa in opera da parte mia di illeciti di nessun genere. Do mandato all'avvocato Gianluca Luongo di difendere la mia reputazione in ogni sede».

IL CASO ARRIVA AL GOVERNO

«Abbiamo chiesto gli atti ufficialmente al Procuratore della Repubblica di Napoli per capire se ci siano appalti che possono essere eventualmente commissariati. lo verificheremo, Io sono abituato a leggere prima gli atti», finora «abbiamo letto soltanto i giornali». Così il presidente dell'anticorruzione Raffaele Cantone, a margine di un convegno a Roma, sull'indagine sfociata a Ischia nell'arresto del sindaco e ad altre otto persone per lo scandalo tangenti legato alla costruzione del metanodotto nell'isola campana (le accuse vanno dalla corruzione e turbativa d'asta).

I  PM VALUTANO SE SENTIRE D'ALEMA COME TESTE

Massimo D'Alema potrebbe essere interrogato in qualità di persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta sull'appalto per la metanizzazione a Ischia (Napoli). La testimonianza dell'ex presidente del Consiglio, a quanto si è appreso, dovrebbe chiarire uno dei punti cruciali dell'indagini, ovvero i rapporti che la cooperativa CPL Concordia ha intessuto con gli ambienti della politica e della pubblica amministrazione.

MEZZETTI, MONDO COOP DEVE VIGILARE DI PIÙ

«Serve un alto grado di vigilanza anche nelle organizzazioni economiche. Il mondo cooperativo è complessivamente sano, ma come tutte le organizzazioni deve stare molto attento a sorvegliare le imprese». Lo sostiene Massimo Mezzetti, assessore regionale dell'Emilia-Romagna alla legalità, a proposito dell'inchiesta di Ischia che ha coinvolto anche la cooperativa emiliana Cpl Concordia. «È un fatto gravissimo - ha detto Mezzetti - che se dimostrato rivelerebbe un rapporto organico molto preoccupante. L'etica d'impresa è una cosa che deve riguardare meno i convegni e più la pratica quotidiana, ma sono sicuro che il mondo cooperativo saprà affrontare anche questa sfida».

CONFINDUSTRIA, TIMORE RICADUTE OCCUPAZIONE

«Temiamo che la responsabilità dei singoli, che se ci sono vanno ovviamente punite, possano ribaltarsi sulle aziende e quindi creare ulteriori problemi di occupazione». Così Maurizio Marchesini, presidente della Confindustria dell'Emilia-Romagna a chi gli ha chiesto un commento sul fatto che diversi colossi cooperativi della regione sono stati toccati, ultima ieri la Cpl di Concordia, da inchieste penali. «È una situazione molto imbarazzante: queste coop appartengono ad uno dei settori che di certo non sta tra i 'fiori splendidì della nostra economia - ha detto alludendo al fatto che molte sono attive nel settore delle costruzioni, in crisi nera da anni in Emilia-Romagna - quindi potrebbe essere molto pericoloso».