Biciclette all’asta tutti in piazza a caccia di occasioni
Decisamente riuscita l’iniziativa benefica di “Ciclofficina” Venduti i mezzi rinvenuti dal Comune e aggiustati
Tanta la gente accorsa all’evento “Asta la bici”, tenutosi ieri mattina in Piazza XX Settembre. Protagoniste della Piazza, dalle 10,30 alle 13, sono state proprio loro: bici vecchie, da signora e da uomo, dalla Graziella alla City Bike, rimesse a nuovo e vendute all’asta, con un prezzo minimo che va dai dieci ai trenta euro.
[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.11271594:Video:https://video.gelocal.it/gazzettadimodena/locale/chi-offre-di-piu-e-modena-si-diverte-ad-acquistare-bici/42964/43220]]
Le quarantuno biciclette sono state recuperate dall’Ufficio oggetti rinvenuti del Comune di Modena e, dopo esser trascorso il periodo di deposito di un anno e venti giorni senza che nessuno le reclamasse, sono state messe a nuovo dalla Ciclofficina Modena e dall’Aliante Cooperativa Sociale.
A condurre l’asta, in un clima di festa cittadina, o da “sagra paesana” gli animatori del Comitatissimo della Balorda.
La manifestazione, oltre a offrire alla cittadina un qualcosa di insolito, ha permesso a diverse persone di poter acquistare una bici pari al nuovo, sicura, in modo legale e a un prezzo relativamente basso.
Un modo per dare l’opportunità di spostarsi anche a coloro che non hanno la possibilità economica di comprare un mezzo di trasporto alternativo. Un’iniziativa non di certo nuova ma che ha riscosso anche in quest’edizione un enorme successo: «Questo evento è andato sempre molto bene - afferma Glauco Babini, vicepresidente della Ciclofficina - in passato lo abbiamo fatto per le aree terremotate, questa volta lo facciamo per raccogliere fondi per donarli poi in beneficenza all’orfanotrofio di Mostar. La Ciclofficina nasce con l’idea di trasmettere informazioni e competenze necessarie affinché venga usata di più la bicicletta, una specie di garage collettivo dove chiunque può ricevere assistenza in modo gratuito dai meccanici. Un aiuto in più per quelle persone che sono in difficoltà economica e che non possono permettersi di pagare un meccanico per riparare la bicicletta, utile per gli spostamenti di tutti i giorni».
[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:foto-e-video:1.11271490:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/foto-e-video/2015/04/20/fotogalleria/bici-all-asta-e-in-piazza-xx-settembre-e-caccia-all-affare-1.11271490]]
Evento che, oltre a dare la possibilità di acquistare un mezzo a costo contenuto e a raccogliere fondi da destinare beneficenza, ha lo scopo anche di arginare il mercato nero e di promuovere la mobilità su due ruote. Quest’ultima però non è del tutto possibile nella cittadina, in quanto la rete ciclabile non è in grado ancora di collegare la città al cento per cento.
[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:foto-e-video:1.11271527:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/foto-e-video/2015/04/20/fotogalleria/bici-all-asta-e-in-piazza-xx-settembre-e-caccia-all-affare-2-1.11271527]]
A dare spiegazioni l’assessore dello sport, Giulio Guerzoni: «L’evento di oggi è solo un piccolo pezzetto del discorso generale della mobilità ciclabile - dichiara - l’assessore Giacobazzi e io abbiamo presentato in Consiglio Comunale un piano della mobilità ciclabile che inevitabilmente va dall’ampliamento della rete delle piste ciclabili, al mettere in sicurezza la viabilità delle piste e al fare, ogni qualvolta è possibile, un qualcosa per incentivare l’utilizzo della bicicletta. I prossimi due interventi, che cercheremo di finanziare tra il 2015 e il 2016, interesseranno Via Giardini e Via Emilia. Questa manifestazione dà un messaggio preciso: tutte queste bici sono state certificate e non c’è nulla che arriva dal mercato nero. Quarantuno mezzi corrispondono a quarantuno persone che probabilmente utilizzeranno meno l’automobile e di più la bicicletta. La strada giusta da seguire quindi è quella di fare le piste ciclabili, mettere in sicurezza la connessione tra le ciclabili e il resto della viabilità e mettere in circolo le biciclette».
©RIPRODUZIONE RISERVATA