L’impresa Scianti di Modena al concordato

L’impresa Scianti di Modena al concordato

L’azienda edile chiede la “continuità” come altre ditte terremotate. E rischia di perdere gli appalti

22 giugno 2015
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MODENA. L'Impresa Costruzioni Scianti Spa di Modena, azienda edile che si è aggiudicata nell'ottobre scorso l'appalto per la costruzione del Pronto soccorso di Cento, ha chiesto al Tribunale l'ammissione al concordato in continuità.

Attraverso la domanda di ammissione al concordato, l'impresa modenese pur trovandosi in condizioni di carenza di liquidità, chiede ai creditori di attendere per i pagamenti. Un periodo di tregua, in attesa che vengano liquidati tutti i contributi relativi ai cantieri della ricostruzione post, a copertura di tutti quegli investimenti già sostenuti dall'impresa in termini di materiali e manodopera.

Un percorso differente rispetto al fallimento, perché in questo modo la Scianti intende dimostrare di essere nelle piene condizioni e nella volontà di poter continuare nella propria attività, ad iniziare dalla costruzione del Pronto soccorso di Cento.

Scenari aperti quindi, e fiato sospeso per la realizzazione del nuovo Pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Cento. Ora si attende, la risposta del giudice, chiamato a decide se concedere o meno l'ammissione, e a seguire, la decisione della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento. D'altra parte, si tratta di una richiesta, quella avanzata dall'impresa modenese al Tribunale, che molte aziende edili, oggi impegnate negli appalti per la ricostruzione post sisma e in attesa della liquidazione dei contributi da parte della procedura commissariale, si trovano a dover affrontare.

La cosa certa è che, nella selezione dell'impresa aggiudicataria dei lavori del nuovo Pronto soccorso, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento è stata molta accorta. Posta sotto la lente d'ingrandimento della Fondazione, l’azienda modenese di costruzioni che si è aggiudicata la gara per le migliorie in sede di offerta, del valore di circa 1,7 milioni di euro, si era dimostrata, sia dal punto di vista delle credenziali di carattere bancario che per la sua solidità, un'impresa sana. Lo dimostra il fatto che la Scianti Spa, non abbia modificato la propria ragione sociale. Ora, in vista della sentenza del Tribunale, non resta che capire come la Fondazione intenderà proseguire. Due le ipotesi. O procedere a livello contrattuale, dando quanto prima avvio all'apertura del cantiere, oppure scegliere di intraprendere un altro percorso. Ad esempio, decidere di cambiare committente.

Beatrice Barberini