Sassuolo, finge emergenza amianto e le ruba oro e denaro
L’uomo ha superato la diffidenza dell’anziana grazie al complice che al telefono ha finto di essere il figlio. Il bottino è di 5mila euro. Sparita anche la pensione
SASSUOLO. Lo chiamano con un termine tecnico “furto con destrezza”, ma stavolta questo termine dev'essere amplificato al massimo. Un vero e proprio raggiro, con una anziana residente in via Brigata Alpina Julia, nel quartiere Braida, in balia quasi ipnotica di un individuo che “gli ha fatto fare quello che voleva”.
Ecco il racconto di Maria Guatelli, con le sue stesse parole su quanto ha subito venerdì a casa propria. «Ero in giardino - racconta - quando si è presentato al cancello un individuo ben vestito, in jeans e sopra alla camicia uno smanicato grigio, di quelli da cantiere. Mi ha detto che dietro casa stavano facendo dei lavori per eliminare l'amianto ed avrebbero anche controllato le abitazioni, in quanto l'amianto si sarebbe sparso anche sui muri delle case. Ho risposto che a casa non facevo entrare nessuno e lui, quasi sorpreso, mi ha risposto «non fa entrare nessuno? Si tratta di una cosa importante. Non c'è suo figlio a casa?».
A questo punto mi è venuto il dubbio che lo conoscesse e comunque mi ha chiesto il suo numero di telefono e gli ho dato il telefono di casa». A questo punto è partita una telefonata, logicamente verso una persona diversa dal figlio, ma verosimile, visto che la donna ha fornito anche il nome di battesimo del figlio, che si chiama Francesco, con Maria che sentiva una voce maschile dall'altra parte del cellulare, restandone rassicurata.
«A questo punto - continua la donna - questa persona mi ha detto che mio figlio autorizzava a controllare l'impianto elettrico e, continuando la telefonata, mi ha chiesto di accendere un paio di lampadine ed all'improvviso è saltato il salvavita. Allora mi ha detto che tutto era dovuto alla presenza di amianto e che dovevo fare alcune operazioni, cosa che ho fatto senza che lui mi obbligasse, senza che mi toccasse nemmeno con un dito. Mi ha fatto spostare un paio di quadri, mi ha chiesto di prelevare oggetti di metallo dai cassetti e di metterli sopra al letto, poi è passato alla richiesta di prelevare oro, argento e soldi, che mi ha chiesto di mettere dentro una borsa. Le assicuro che non mi capacito di come ho ubbidito passivamente a queste indicazioni ma è accaduto davvero così». Mancava la parte finale del piano, durato non più di 5 minuti: la fuga.
«Ad un certo punto - aggiunge Maria - continuando sempre a parlare al telefono come se tutto fosse sotto il consenso di mio figlio, mi ha chiesto di prendere la borsa e portarla a piano terra e metterla sul divanetto. Poi lo ha spostato in avanti come se dovesse controllare qualcosa dietro, e quindi mi ha chiesto di andare a verificare l'accensione delle due lampadine di sopra. Sono andata e quando sono tornata non c'era più. Sparito nel nulla con i miei soldi e il mio oro. Avevo appena ritirato la pensione perché dovevo fare alcuni pagamenti, tra i quali quello del frigorifero (per fortuna pagato al mattino, prima che arrivasse questo mascalzone) ma ho subito lo stesso un danno superiore ai 5 mila euro».
Quello che brucia di più è certamente la beffa per le modalità, quasi da “Arsenio Lupin”, che ha usato il ladro. «Spero che la descrizione che ho fornito ai carabinieri serva a rintracciarlo - conclude Maria - ma soprattutto serva a chi legge questa notizia per stare all'erta e non cadere in questo inganno».