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Carpi, suor Maria Bertelli: «Vivo con gli angeli che nessuno vuole»

di Fabrizio Stermieri
Carpi, suor Maria Bertelli: «Vivo con gli angeli che nessuno vuole»

La nuova vita della missionaria carpigiana in Thailandia dove in una baraccopoli accudisce bimbi abbandonati

30 agosto 2015
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CARPI Sorride, suor Maria Angela Bertelli, religiosa carpigiana, Saveriana della Congregazione delle Missionarie di Maria a Parma. Sorride nelle foto che la ritraggono assieme ai suoi "angeli", bambini abbandonati, disabili, rifiutati dalla società. Sorride con gli occhi anche quando ci sarebbe ben poco da sorridere, quando il dolore è forte e la speranza vacilla. Sorride anche dalla copertina del suo libro appena edito per i tipi di Itaca, "La casa degli Angeli", in cui ha raccolto alcune delle storie al tempo stesso tragiche ed esaltanti vissute negli anni di missione a Bangkok in Thailandia dove ha aperto la sua casa a una quindicina di bambini fragili e diversi e ad alcune mamme che non si sono volute rassegnare a questa diversità e sono andate controcorrente.

«In Thailandia - spiega suor Angela, 56 anni, Saveriana dal 1982 - e più in generale nella cultura dell'estremo oriente, chi è portatore di handicap lo è per colpa di un destino che non può scuotersi di dosso, per colpe accumulate nelle vite precedenti. È il Kharma. I bimbi con problemi vengono di solito abbandonati. Io ho incontrato mamme che hanno avuto la forza di andare controcorrente e , con il loro amore testardo, hanno compiuto un piccolo miracolo».

Suor Angela ha alle spalle una vita anche con tratti avventurosi: carpigiana di nascita, studia ragioneriaal Mecucci di Carpi come la sorella Nadia, poi però sceglie di diventare infermiera e fisioterapista. Dopo un breve periodo di lavoro all'ospedale Ramazzini di Carpi entra nell'ordine delle Saverinae e viene inviata prima ad Harlem, il quartiere nero di New York, poi in Sierra Leone. Qui, nel gennaio del 1995 viene rapita assieme ad alcune consorelle dal RUF il fronte rivoluzionario nazionale e ritorna in libertà solo dopo due mesi durissimi di prigionia.

Dopo un ulteriore intervallo negli Stati Uniti, sbarca a Bangkok quindici anni or sono e vive la vita degli "slum", le fetide baraccopoli che sorgono ai margini della grande capitale, a fianco dei più miserabili. Nel 2005 nasce l'idea della "Casa degli Angeli" che diventa una concreta realtà (grazie alle donazioni raccolte in tutt'Italia ma in particolare dalla Diocesi di Venezia) nel 2008.

L'ESPERIENZA «In questi anni ho ricevuto la visita di numerosi volontari (130 solo quelli italiani) ed ho vissuto una grande esperienza di fede - commenta Suor Angela - Non ho mai chiesto a nessuna delle mamme che ho ospitato di cambiare la propria religione (i cristiani in Thailandia sono pochissimi, la stragrande maggioranza è buddista) ma ho semplicemente offerto loro, concretamente, il messaggio evangelico».

La sua esperienza è diventata libro su insistenza di tanti amici e conoscenti: «Non potevo più tacere le cose belle che vedevo e che Dio mi donava ogni giorno», dice.

«Io non sono una scrittrice ma avevo buttato giù degli appunti per non dimenticare alcune belle storie vissute. Un paio di loro hanno circolato via internet fra gli amici e di qui è nato il libro».

Maria Angela Bertelli ha anche parlato, del suo libro ma anche e soprattutto della fragilità, della debolezza e della diversità che ha sperimentato nei suoi bimbi e nelle loro mamme, al Meeting 2015 di Rimini, di cui è stata una protagonista. «Al Meeting c'ero già stata in passato - ammette - ma solo come spettatrice. Una interessante occasione di informazione e di incontro. Presentarmi come relatrice (assieme a Timothy Shriver, organizzatore degli Special Olympics) è stata per me una esperienza nuova».

IL LIBRO Suor Angela, che ha un fitto calendario di appuntamenti e di incontri per la presentazione del suo libro nelle le prossime settimane, riprenderà la strada della Thailandia (e della Cambogia, dove da qualche tempo opera assieme alle consorelle) il prossimo mese d'ottobre ma sa già che non resterà a Bangkok a lungo: a luglio del prossimo anno è previsto il suo rientro (forse definitivo, forse in attesa di una nuova destinazione in qualche altro angolo del mondo) in Italia.

E la "Casa degli Angeli" che fine farà?

«La affido prima di tutto alla provvidenza Divina - risponde la religiosa - ma nel contempo abbiamo fatto in modo, io e le mamme, di organizzare le cose per farla funzionare regolarmente anche in mia assenza. Questo capita già durante i miei viaggi in Cambogia e per i periodi di vacanza che ho trascorso in Italia. Ci sono poi due persone qualificate della vicina parrocchia che svolgono attività di supervisione. La casa è di proprietà della Diocesi di Bangkok. Infine, una mia consorella, che era con me anche in Sierra Leone, proseguirà nell'attività di formazione e di assistenza fisioterapica».

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