Gazzetta di Modena

Modena

Festival Filosofia 2015

Nell’anno delle Olimpiadi sarà “Agonismo”

di Felicia Buonomo
Nell’anno delle Olimpiadi sarà “Agonismo”

«Non solo tema sportivo: ciascuno di noi si allena per migliorare se stesso e ciò che lo circonda. Parleremo di questo»

21 settembre 2015
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Una gara con l'altro, ma anche con se stessi. Il sedicesimo anno di età il Festival Filosofia lo festeggerà parlando di “Agonismo”. Il comitato scientifico del festival ha scelto questo tema per la prossima edizione, che tornerà a Modena, Carpi e Sassuolo, il 16-17-18 settembre 2016. Dopo aver virato, quest'anno, su un verbo con un'edizione all'insegna dell'ereditare, dunque, si torna ad un sostantivo, con l'auspicio di portare nelle piazze nuovo pubblico. Per dare dei dati è ancora presto, ma l'edizione di quest'anno ha confermato le presenze dello scorso, quando se ne erano registrati 206mila di visitatori. Quello che sembra essere certa è la conferma di presenze riguardo il cuore del festival, il programma filosofico, quello delle lezioni magistrali, dove si sono raggiunte sicuramente le 90mila presenze; ma anche il programma artistico ha dato i suoi risultati. Le tre città hanno vissuto grande vivacità, grazie ai modenesi «e ai turisti – afferma il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli – che hanno scelto anche quest'anno di venire a Modena. Con il tema di quest'anno, ereditare, volevamo ragionare di vita, di passaggio generazionale, di sfide digitali. Per il prossimo anno volevamo un tema ugualmente attuale e abbiamo scelto “agonismo”, con cui il festival ne andrà a ricercare e indagare le principali forme contemporanee. Sul piano antropologico e morale, presenterà le più aggiornate teorie sulla natura dell’uomo e sulle sue condotte per migliorarsi e affermarsi, in una gara con se stesso e con gli altri che condurrà ad affrontare anche le pratiche atletiche e sportive come esercizi di auto-miglioramento. Sul piano politico, si potrà segnalare il ruolo dell’agonismo come motore della democrazia, che trasforma l’antagonista in avversario, dando una forma istituzionale alle divisioni e al pluralismo».

Il tema promette grandi spunti, perché «il pianeta Terra – afferma Michelina Borsari, direttore del Festival Filosofia – è fatto di persone che si allenano, per migliorare se stessi. Partiremo, dunque, dal lavoro che ciascuno fa su di sé, senza dimenticare lo sport per spostarci ad una scena più pubblica, cove con il gioco la dimensione agonistica diventa qualcosa di collettivo. E poi faremo la differenza tra agonismo e antagonismo». Forme di atletica interiore e sociale, le ha definite la Borsari, pensando anche alle declinazioni artistiche e del pensiero, per stimolare la curiosità del pubblico e degli stessi filosofi (suggestivo vedere Stefano Rodotà prendere appunti, ad esempio, durante la lezione di Robert Darnton).

Il ventaglio è ampio «dal conflitto nella civiltà greca – ha aggiunto Remo Bodei, presidente del Comitato scientifico del Festival Filosofia – alla concorrenza dal punto di vista economico. In campo filosofico il primo fu Pitagora a dire che la la filosofia è simile all'agonismo. Il tema è complesso e ci condurrà nelle vari forme di addestramento che ci portano ad essere migliori».

E se si comincia ad “allenarsi” fin da giovani meglio. I giovani sono il chiodo fisso di Tullio Gregory, accademico dei Lincei, nel Comitato scientifico del Festival, soddisfatto di aver appreso che molti licei italiani abbiano “inserito – ha detto – il Festival Filosofia nel loro programma di offerta formativa. Più che di presenze quantitative parlerei della composizione del pubblico, gli studenti sono sempre più numerosi e non solo universitari. Per l'anno prossimo percorreremo la parabola dell'agonismo, che ha anche delle forme nobili, si pensi alla lotta contro la fame, che dovrebbero impegnare la società».

Soddisfatta anche Stefania Cargioli, presidente del Consiglio direttivo del Consorzio per il Festival Filosofia, che pone l'accento sulla qualità del pubblico che ha animato la tre giorni di festival, «un pubblico attento – dice – che ogni anno sceglie il festival, anche i più giovani, gli studenti che riusciamo ad intercettare all'apertura delle scuole».