Gazzetta di Modena

Modena

Festival Filosofia 2015

Shiva: «La libertà dell’umanità passa attraverso i semi... veri»

di Laura Solieri
Shiva: «La libertà dell’umanità passa attraverso i semi... veri»

«Loro racchiudono la continuazione della vita, e l'evoluzione della natura non quelli che vengono manipolati dalla genetica e sono causa di gravi problemi per la salute»

21 settembre 2015
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In attesa dell’anno dell’"Agonismo" il tema del 2016 annunciato dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ieri in Piazza Grande, Vandana Shiva, fondatrice e direttore della Research Foundation for Science, Technology and Ecology e tra le principali esponenti degli studi di ecologia sociale e attivista di spicco nel campo dell'agricoltura biologica e della sostenibilità ambientale ha parlato di “Libertà di semina”. «Il seme è la continuazione della vita, esso racchiude l'evoluzione della natura. Il mio paese, l'India, ha creato 200mila diverse varietà di riso da un'unica pianta selvatica: questa è lungimiranza, questa è intelligenza operativa - ha esordito Shiva - In un seme vivente ci sono millenni di storia, ci sono contemporaneamente la memoria e il potenziale per andare avanti ovvero il nostro futuro».

La libertà contenuta nei semi coincide con la nostra libertà di alimentazione e i semi sono liberi se posso adeguarsi al cambiamento, all'evoluzione, anche se a un certo punto l'Europa ha cercato di mantenere, trattenere, tutte le diversità. «Il gusto, l'aroma, la qualità dei cibi deriva dai semi. Invece di mantenere le diversità e avere semi resilienti al clima che sta cambiando, ai batteri, alle patologie, semi che ci legano al passato e al futuro all'insegna della libertà della natura, siamo arrivati ad applicare gli stessi prodotti chimici a tutti i territori del mondo cancellando la libertà, perdendo questa opportunità.

Spinti da un'avidità triste, guidata da una volontà di ringiovanire la vita ricreando nuovi semi che oggi sembrano quasi una sostanza, abbiamo in mano semi sterili, che non si auto riproducono: la rinnovabilità dei semi è un ideale falso e segna un punto di rottura nei confronti del nostro passato». E così il seme sembra un'invenzione che esce dalle porte di laboratori di ingegneria genetica, da proiettili che derivano da un mitra genetico che spara al cuore del seme per creare consumo, soldi.

Sono solamente 12 le colture coltivate a livello globale, tra queste il mais, la soia e il cotone, e solo il 10% della soia e del mais è destinato a sfamare l'essere umano, il restante 90% è usato per gli animali (che invece di granaglie dovrebbe cibarsi di erba) e viene utilizzato per fare funzionare le nostre macchine. Negli Stati Uniti si registra nei nuovi nati un'esplosione di casi di autismo che ha cause legate alla dieta: parliamo infatti dell'unico paese al mondo che si è permesso di cambiare la costituzione dei semi con conseguenze di grave portata come dimostra questo dato.

«La diversità dei semi è fondamentale per le nostre diete e ciò che accomuna Italia e India è riconoscere la diversità come salute, salubrità - prosegue Shiva ribadendo che al centro della libertà dei semi c'è la libertà della natura di mantenere le diversità - Chi ha inventato i semi? Siamo dentro ad idee imposte, tra cui la falsa idea della brevettazione. Chi è che sta ridefinendo tutto? Oggi sono cinque le grandi corporation che vogliono controllare il futuro del mondo - ha concluso la studiosa - Siamo di fronte a una dittatura silenziosa, a negoziata fatti da lobby a cui dobbiamo opporci. I semi si creano da sé, sono complessità auto organizzate. Cerchiamo di vederli come patrimonio comune da proteggere per il nostro futuro, consapevoli del dovere di poterla mangiare questa diversità, frutto dei semi, perché così mangiando ripiantiamo i semi della libertà. Noi siamo coproduttori, abbiamo potere nei confronti di questi semi anche se dipendiamo dalla pioggia e dal sole. Ricordiamo la lezione di Gandhi, per una promessa del rispetto del seme all'insegna della forza della verità».