Carpi, Allarme amianto: «Da smaltire 12mila tonnellate»
Nelle aree urbane vivono sotto un tetto di eternit 576 famiglie. L’associazione: «Situazione critica»
CARPI. Numeri impressionanti che danno la misura di quanto grave sia il problema della rimozione dell’amianto in città e il suo futuro smaltimento. Dall’ultimo censimento (ancora in corso per quanto riguarda le zone extraurbane) risulta infatti che la superficie di cemento amianto sui tetti di Carpi ammonta a 745mila metri quadrati per un totale di 12mila tonnellate. Sono cifre in eccesso a causa di rilievi aerei approssimativi, ma non troppo distanti dalla realtà.
L’altra novità di questi giorni è il risultato del sondaggio organizzato dal Comune che ha inviato 700 lettere a casa di cittadini le cui abitazioni risultavano potenzialmente interessate al problema dell’amianto. In sostanza veniva chiesto alle famiglie di rispondere nel caso in cui il problema fosse stato risolto o inesistente. All’ufficio Ambiente ne sono ritornate 124, segno che le restanti 576 hanno centrato nel segno: si tratta di abitazioni con problemi di smaltimento d’amianto.
«I problemi di censimento di questo materiale - spiega il coordinatore dell’ufficio Ambiente del Comune, Alberto Bracali - saranno particolarmente significativi nelle aree extraurbane dove molte volte è difficile contattare i proprietari degli immobili a rischio. Spesso si tratta di vecchi capannoni in disuso i cui titolari non possono essere rintracciati agevolmente. In ogni caso faremo del nostro meglio per realizzare anche questa mappa». Intanto sul tema aumenta la sensibilità dei cittadini, tanto che ogni mese all’ufficio Ambiente arrivano una media di quattro segnalazioni di siti a rischio. «Fanno bene carpigiani a chiamare in causa le autorità - dice Fabrizia Soncini, responsabile del Cora (Comitato Osservazione Rischio Amianto) - anche perché il rischio di ammalarsi anche per chi non lavora con quel materiale non è così remoto. Si calcola - continua - che il 35% delle persone che muoiono di quel particolare cancro chiamato scientificamente mesotelioma pleurico, non lavora a contatto con l’amianto. Questo significa che le fibre, ne bastano pochissime, le hanno respirate nella vita quotidiana. Si pensi - continua - che una fibra d’amianto pesa molto meno di un capello e che quando si stacca da un pannello di eternit impiega fino a 24 ore per depositarsi a terra». La Soncini poi dà le indicazioni sull’iter da seguire su come effettuare le segnalazioni in modo da far scattare i controlli dell’Ausl: «La segnalazione va fatta scrivendo in modo ufficiale ai vigili urbani i quali si attiveranno per fare intervenire l’Ausl che effettuerà i controlli. Nel caso di rischio il proprietario dovrà provvedere alla bonifica»