Gazzetta di Modena

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Pavullo, Don Luciano e le dimissioni: «Una scelta fatta col vescovo»

di Daniele Montanari
Pavullo, Don Luciano e le dimissioni: «Una scelta fatta col vescovo»

Il parroco di Monteobizzo: «Nel clima creato è stata la scelta giusta». Mons. Castellucci: «Resta alla guida delle altre parrocchie»

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PAVULLO. Il giorno dopo l'annuncio delle dimissioni di don Luciano Venturi da parroco di Monteobizzo, Pavullo è stato teatro di un ritiro vicariale che ha riunito i parroci della montagna attorno al vescovo Erio Castellucci. È stato ospitato ieri mattina dalla parrocchia “sorella” di San Bartolomeo e ha visto la trattazione di diversi temi.

Ma ovviamente un posto particolare l'ha avuto la notizia dell'addio e le necessità riorganizzative ad esso legate. La mattinata è finita verso le 12.30, e all'uscita si sono visti tutti i sacerdoti della dorsale appenninica, da Serra a Sestola. Anche lui, don Luciano, segnato dalla sua proverbiale mitezza nonostante il male che gli hanno fatto le voci che in questi mesi lo hanno additato come padre di un bimbo, facendo esplodere il caso il 30 agosto. Non aveva nessuna voglia di parlare con i giornalisti e farsi fotografare, ma si è fermato lo stesso, lasciando trasparire una grande serenità.

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«È stata una scelta presa assieme al vescovo – ha spiegato – abbiamo valutato che nel clima che si era venuto a creare le dimissioni fossero la cosa più opportuna. Ora che non sono più parroco di Monteobizzo dovrò certamente trasferirmi, ma non so ancora dove». Probabilmente in una delle altre canoniche affidate, visto che resta sempre parroco di Verica, Castagneto, Iddiano, Niviano, Sassoguidano, Montorso e Montecuccolo, più un nuovo servizio come cappellano dell'ospedale di Pavullo. Per raccogliere la sua eredità sembra esserci in pole don Roberto Montecchi, parroco proprio di San Bartolomeo, amicissimo di don Luciano e a lui molto vicino in questo periodo così difficile. Ma per adesso ha solo un incarico di reggenza per Monteobizzo. Se sarà lui ad essere designato parroco, sarà necessaria una sorta di fusione tra le due parrocchie nell'ambito di un progetto di riduzione del numero dei campanili che si sta rendendo necessario anche nella provincia di Modena, dopo Piacenza.

«Abbiamo parlato di questo piano – ha spiegato il vescovo Castellucci – perché dobbiamo trovare la conformazione territoriale più adeguata ai luoghi dove oggi converge la gente. Don Luciano resta alla guida delle altre parrocchie a cui era assegnato. Ma anche Monteobizzo avrà una cura pastorale, solo che occorrerà un po' di tempo per una nomina ufficiale: non sarà una cosa immediata».

Intanto continuano le manifestazioni di solidarietà verso don Luciano e di rammarico per la sua partenza: tante anche ieri le persone che, di passaggio al cimitero di fronte alla pieve di Monteobizzo per la solennità dei defunti, hanno espresso la loro amarezza per come sono finite le cose, sperando in un ripensamento che ormai non può più arrivare.