Zone franche urbane: un mese e addio esenzione

di Serena Arbizzi
Zone franche urbane: un mese e addio esenzione

L’allarme di Vecchi coordinatore di Rete Imprese: «Il governo resta in silenzio e alle imprese colpite da terremoto e alluvione non resterà che pagare»

01 novembre 2015
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Si riprende a parlare di zone franche urbane: un tema che interessa moltissimo il nostro territorio e in particolare i comuni colpiti dalle calamità naturali che si sono riversate sulla Bassa negli ultimi anni: prima la tragedia del terremoto poi il dramma dell’alluvione. Da una parte le imprese chiedono che si faccia in fretta, perché alla fine di novembre svanirà l’efficacia del provvedimento sulle Zone Franche Urbane e ci sono ancora molte ombre da chiarire.

D’altra parte, i sindaci della Bassa, che nelle scorse settimane sono stati al Ministero dello Sviluppo Economico proprio per discutere questo tema, sottolineano che l’emissione del bando per le Zfu dovrebbe avvenire a giorni. Ma intanto tutto o quasi è fermo al palo e i giorni passano.

«Fra trenta giorni il provvedimento sulle Zfu, che prevede l’esenzione dalle imposte per le imprese dell’area sisma ed alluvione, perderà la sua efficacia per l’anno 2015: - afferma Giorgio Vecchi, presidente provinciale di Confcommercio e coordinatore di Rete imprese Italia, che riunisce Confcommercio, Fam Confesercenti, Cna e Lapam Confartigianato - è inaccettabile il silenzio del Ministero sul bando delle Zone Franche Urbane, visto che per molti comuni non è ancora chiaro il perimetro delle Zfu. I tempi per riuscire a mettere in condizione le imprese di accedere alle agevolazioni stanno scadendo - conclude Giorgio Vecchi - e noi non abbiamo nessun elemento per poter operare: dopo avere dovuto far fronte alle conseguenze devastanti delle calamità, non permetteremo che le nostre imprese subiscano la beffa di Istituzioni sorde alle ragioni delle imprese».

Da parte sua, Erio Luigi Munari, presidente provinciale di Lapam Confartigianato, puntualizza che «il 30 novembre scadranno i termini per il secondo acconto delle imposte (quindi il 100% delle imposte sull’anno precedente) e, nonostante le sollecitazioni fatte a tutti i livelli istituzionali, ancora non esiste traccia del provvedimento che dà il via al bando per le esenzioni delle imposte».

«Una settimana dopo la conversione in legge del DL 78 avvenuta il 24 agosto scorso - afferma Umberto Venturi, presidente provinciale di Cna - abbiamo richiesto ai 20 comuni di indicarci la perimetrazione delle realtà comunali previste dall’articolo 12 della legge 125/2015. Ma ad oggi abbiamo ottenuto solo tre risposte!». Massimo Silingardi, presidente provinciale di Confesercenti precisa che «in sede di conversione sono rimaste fuori alcune importanti attività quali: forni, corniciai, pasta fresca, sartorie, design, fotografi, noleggio video, tipografie, legatorie, laboratori orafi, agenti di assicurazione, mediatori, operatori finanziari, impiantisti, e con la collaborazione della Regione abbiamo richiesto di andare a sanare questo errore da parte del Ministero: fino ad ora, però, anche su questo fronte, non abbiamo ancora ricevuto risposte».

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