Italcarni, la rinascita firmata Opas ha salvato 360 posti
L’azienda mantovana con altre tre ditte ha garantito la continuità lavorativa e ora potrebbe rilevare il 100%
È il macello più grande d’Italia e ha saputo risollevarsi da un periodo di grande difficoltà, toccando numeri record. Italcarni Gruppo Opas è la rinnovata Italcarni che si trova in via Guastalla a Migliarina di Carpi: una cittadella della carne suina dagli spazi sconfinati dove ogni settimana si macellano più di 23mila maiali e il fatturato previsto per quest’anno viaggia sui 300 milioni di euro, per circa 360 addetti che vengono impegnati nell’immenso stabilimento. La struttura è suddivisa in più corpi, individuati da appositi segnali stradali.
Era il novembre del 2014 quando Opas, cooperativa di Mantova che raggruppa 150 soci allevatori in regioni quali Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, ha preso in affitto lo stabilimento Italcarni con un diritto di opzione per l’acquisto che scadrà nel novembre del 2017.
L’attività ha così potuto proseguire nonostante la forte crisi che aveva portato a gravi problemi finanziari e a una prospettiva di chiusura di Italcarni. A quel punto è stato così richiesto il concordato preventivo ed è stato nominato come commissario il dottor Alessandro Clò.
«Noi rispetto a Opas eravamo soci conferitori: con l’affitto dello stabilimento abbiamo potuto garantire la continuità occupazionale, assumendo direttamente una sessantina di dipendenti, mentre gli altri 300 sono stati assunti dalla srl Pig’s Worker e dalle cooperative Cfp e Prime - spiega Valerio Pozzi, direttore generale della mantovana Opas - Attualmente macelliamo più di 23mila maiali alla settimana per un totale di oltre un milione all’anno, nello stabilimento che ospita il macello più grande d’Italia, con l’obiettivo di arrivare l’anno prossimo a 25mila. Un bel salto, se pensiamo che fino a un anno fa qui se ne macellavano 5mila».
«I quattro pilastri su cui basiamo la nostra attività - dice ancora Pozzi - sono appunto i maiali, le certificazioni, il servizio più specializzato possibile e le persone. Oltre al grande sostegno che abbiamo ricevuto dalle banche e dalle forze economico-sociali del territorio. Nel nostro staff ci sono i veterinari, che rivestono un ruolo importantissimo nella gestione di alimenti che vanno al consumo. Siamo i maggiori fornitori di cosce per i prosciutti Parma e San Daniele e, in generale, le migliori etichette di salumeria; forniamo carne per la grande distribuzione e per il 5 per cento esportiamo. Siamo fornitori di Barilla per quanto riguarda i sughi», conclude il d.g. dell’azienda.
L’acquisizione al cento per cento di Italcarni da parte di Opas potrebbe scattare anche prima rispetto alla scadenza del novembre 2017 e il valore dell’acquisizione è stimato per una somma superiore ai 14 milioni di euro.