Centri antiviolenza per aiutare le donne: salgono le richieste a Modena
Alboresi: «Dato in aumento, ora c’è più consapevolezza» Mercoledì si svolgerà la giornata “R-Esistenti e Libere”
MODENA. «R-Esistenti e Libere». Questo il titolo del programma per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si terrà mercoledì prossimo. In città le iniziative sono partite ieri e proseguiranno fino a lunedì 30. Il tema riguarda la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere. Una realtà denunciata da quasi trecento modenesi nel 2014. «L'anno scorso -ha illustrato Gabriella Alboresi, presidente della Casa delle donne contro la violenza- sono state accolte dal “Centro antiviolenza” 272 donne. L'aumento costante negli ultimi cinque anni delle donne rivoltesi a noi va visto in modo positivo: significa una maggior presa di coscienza della propria condizione. Inoltre sono stati aperti due sportelli a Castelfranco e Medolla, per avere più punti di riferimento sul territorio».
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Altri dati sono stati riportati da Vanna Tori, vicepresidente del Gruppo donne e giustizia: «Le donne che l'anno scorso si sono rivolte a noi sono state 427. Principalmente per consulenza legale, ma tante anche per un supporto psicologico. La maggior parte sono italiane e un 27% straniere. Presentano diversi tipi di disagio o violenza. Essa è soprattutto psicologica, ma anche fisica, economica e una piccola percentuale, sessuale. Quest'ultimo dato è sottostimato perché la violenza sessuale domestica non viene considerata da molte donne vera e propria violenza se avviene all'interno della coppia».
Le iniziative sono promosse da : Centro documentazione donna, Casa delle donne contro la violenza, Udi Modena, Gruppo donne e giustizia, One Billion Rising. Ieri pomeriggio con un incontro sul turismo sessuale. Ospite d'eccezione Eliana Pelaggi, giovane fotografa modenese che ha vissuto per diverse settimane in una casa-rifugio nel nord della Thailandia. Nel 2014 ha collaborato con l'associazione COSA (Children's organisation of Southeast Asia) che lottava per la prevenzione del traffico di minori. «Cerco di raccontare -ha spiegato Pelaggi- attraverso le fotografie, ciò che ho appreso in Asia sul turismo sessuale e sul traffico di esseri umani».
Perché “R-Esistenti e Libere”?
«Resistenti -ha spiegato Vittorina Maestroni, presidente del Centro documentazione donna- perché c'è l'idea di resistere quotidianamente, come associazione contro gli stereotipi, la discriminazione e la violenza di genere; rimanda all'esistenza, all'essere, l'esistere del genere femminile. E poi il tema della libertà, fondamentale nelle scelte e nel favorire un cambiamento culturale che vede coinvolti anche gli uomini, senza i quali questo tipo di violenza non si può sconfiggere».
Come mai è stata scelta questa data?
«Il 25 novembre -ha raccontato Maestroni- nasce da una risoluzione dell'Onu (Organizzazioni nazioni unite) del 1999 in seguito all'omicidio di tre sorelle dominicane negli anni sessanta. Le giovani erano state a fare visita a dei prigionieri politici, questa la loro “colpa”. Individuare la data è dipeso da associazioni femminili, gruppi di donne sudamericane. Un'istanza che nasce dal “basso” e che l'Onu ha saputo cogliere». Flash mob e spettacoli saranno offerti dalle scuole di danza di Modena.
Martina Stocco