Gazzetta di Modena

Modena

Parti civili ad Aemilia, il caos San Felice

Il sindaco proclama: «Siamo costituiti al processo». Smentito da atti e dichiarazioni dei legali: «Quel Comune qui non c’è»

6 MINUTI DI LETTURA





SAN FELICE. «A titolo di cronaca, ho consegnato ai capigruppo il verbale di costituzione del Comune di San Felice al processo Aemilia». Lo ha dichiarato il sindaco e presidente dell’Area Nord, Alberto Silvestri, nell’ultimo consiglio comunale. La registrazione è pubblicata all’albo internet del Comune (minuto 4.30). Il sindaco parla di “chiarezza”, di fatto “ineccepibile”. A distanza di 40 giorni dalla ordinanza del giudice dell’udienza preliminare di Aemilia, in corso a Bologna, l’amministrazione continua dunque a sostenere il contrario di quanto è scritto dal gip Ravaglia.

DISINFORMAZIONE. Lo aveva già fatto l'11 novembre, dopo il resoconto della Gazzetta sulle costituzioni di parte civile: «Notizia completamente infondata», «il Comune si è già costituito parte civile», diceva la nota congiunta dell’Area Nord con il sindaco Silvestri a parlare di «disinformazione con pupulismo e strumentalizzazione politica», di «chiacchiere e polemiche fini a se stesse», di complesse procedure di diritto che - in sostanza - un resoconto fazioso e ignorante non poteva comprendere.

IL VERBALE “PROVA”. Cosa è dunque il fatidico verbale che dimostra la costituzione di parte civile ad Aemilia? È il verbale di un altro processo. Avviato a Modena - non a Bologna, non è Aemilia - e relativo a contravvenzioni contestate alla Bianchini costruzioni per l’illecito smaltimento di amianto. Non dunque ad associazioni mafiose, concorsi esterni e favoreggiamenti vari alla ’Ndrangheta, con annessi reati inclusi quelli ambientali, contestati a vario titolo ai vari Bolognino, Gerrini, Bianchini e altri(in tutto 236).

Nonostante i propositi, neppure a quel processo di Modena, fino a due giorni prima, il Comune si era costituito parte civile. Eppure il sindaco nella sua smentita ricordava come questione assodata e storicizzata «l’incarico legale all’avvocato Roberto Mariani quale difensore di fiducia nel procedimento penale per ottenere il ristoro di tutti i danni…».

Il Comune di San Felice - con l’avvocato Mariani - si è presentato come parte offesa solo all’udienza del 9 novembre scorso - certifica lo stesso verbale esibito dal sindaco - costituendosi in quel momento parte civile. Ad un processo peraltro che è “finito” una riga dopo, in quanto non solo è stato riqualificato il reato (e serviva un’udienza preliminare) ma nel frattempo era partito - a Bologna - il processo Aemilia, dal quale è emerso che quegli “smaltimenti” (vedasi intercettazioni Phoenix...) erano ben altri reati. La nota tesi del sindaco è che «il procedimento presso la procura di Modena è confluito nel procedimento di Bologna cosiddetto Aemilia».

LA TRASPOSIZIONE. E quindi, in automatico, San Felice è già parte civile. Per trasposizione, verrebbe da dire. Dunque un verbale conclusivo del processo di Modena - nel quale compare il nome di Mariani quale parte civile - per il Comune è la prova della costituzione - è quasi la costituzione stessa - a Bologna. «Mai sentita una cosa del genere in tanti anni», commenta uno degli esperti legali che stanno collaborando con i magistrati di Aemilia, al quale non abbiamo chiesto la liberatoria per pubblicare il nome, visto il ruolo delicato che riveste.

IL PROFESSORE. Poiché però il sindaco, nel sostenere la costituzione ad Aemilia, aveva parlato di «chiacchiere fatte da chi dimostra di non conoscere, o finge di non conoscere, le regole ed i meccanismi che disciplinano queste complesse vicende processuali», abbiamo chiesto un parere a Giulio Garuti. Chi è Garuti? Professore universitario di Procedura Penale alla Facoltà di giurisprudenza, è stato - tra tanto altro - il più giovane docente titolare di cattedra mai nominato in materia.

Non basta? Garuti è il difensore di Augusto Bianchini, quindi ha studiato e conosce le carte del processo Aemilia.

«Siamo stati noi - chiarisce il prof - a chiedere che il processo di Modena si concludesse, evidenziando che le stesse accuse erano già formalizzate nell’inchiesta ben più ampia di Bologna. Anche se gli atti sono stati inviati a Bologna, ritengo siano confluiti in un binario per così dire morto. E comunque, come controparte, ho potuto vedere, leggere e studiare le costituzioni di parte civile a Bologna contro Bianchini. Quindi le costituzioni della Regione, della Provincia di Modena, del Comune di Finale, non altre».

San Felice non c’è.

LA DDA. Il pm Marco Mescolini, Dda di Bologna, ha peraltro informalmente confermato ai legali di avere ricevuto gli atti di Modena, lasciando intendere tuttavia che era già tutto noto e tutto oggetto delle imputazioni bolognesi. Dunque: quando il 4 novembre 2015 il giudice di Bologna decide sulle costituzioni di parte civile all’udienza Aemilia del 28 ottobre (termine ultimo), San Felice non esiste, non si è costituita, non può più farlo. Giorni dopo serpeggia e cresce scoppia la polemica, così San Felice si costituisce ad un altro processo che muore (9 novembre). E dove - finchè era vivo - evidentemente non aveva potuto o ritenuto - neppure là - di costituirsi prima. Eppure San Felice sostiene la tesi della trasposizione-traslazione, accusando altri di falsità.

L’UDIENZA AEMILIA. Abbiamo quindi atteso che le parti civili costituite al processo Aemilia parlassero all’udienza preliminare del processo (aemilia) e abbiamo interpellato l’avvocato Enza Rando, legale di parte civile per Libera contro le mafie, che ha studiato gli atti e scritto una costituzione di parte civile di 800 pagine. Il 15 novembre l’avvocato Rando chiarisce: «Le parti civili hanno già parlato venerdì scorso (13/11). Il Comune di San Felice non è costituito parte civile, come si può leggere nell’ordinanza».

L’ORDINANZA. Già, l’ordinanza che ammette le costituzioni di parte civile di Finale e della Provincia, pur evidenziando i palesi “refusi”. L’ordinanza che “striglia” sottilmente gli altri Comuni - facendo riferimento a San Felice, Concordia e dintorni - per non essersi costituiti parte civile per i reati ambientali. L’ordinanza che ricorda la ammissibilità anche per un danno di immagine degli enti territoriali…

«Il Comune di San Felice non è parte civile al processo Aemilia, questo è certo», ha ribadito anche ieri l’altro difensore della famiglia Bianchini, avvocato Simone Bonfante.

NUOVA FINESTRA. C’è da presumere a questo punto che la costituzione di parte civile si farà nell’unica altra finestra temporale possibile, ovvero all’apertura del dibattimento, come hanno lasciato intendere gli altri Comuni della Bassa - senza avventurarsi in messinscene di sorta - e come lasciano intendere gli impegni di spesa che Area Nord e altri Comuni hanno allestito di recente.

Ma, come spiegano gli esperti interpellati, non è la stessa cosa: «Scegliere di non spalleggiare la Dda con una costituzione di parte civile all’udienza preliminare significa togliere argomenti all’accusa che chiede un rinvio a giudizio. Non esserci è in sè una scelta di campo».

Della serie: se un Comune che ha subito un danno che si aggira sui 20 milioni di euro non si presenta a reclamare quel danno, il giudice può convincersi che alla comunità non interessi in fin dei conti più di tanto il processo.

C’è chi si giustifica sottolineando che Bianchini quei soldi non li avrà mai, per risarcire. «La Costituzione di parte civile assume un alto valore simbolico, a prescindere», è la replica.

L’altro argomento è che un imputato, scegliendo ad esempio di patteggiare, potrebbe chiudere la vicenda processuale penale non solo senza un pubblico dibattimento, ma escludendo la parte civile.

E allora, tornando a San Felice, ci si interroga sul perché: una distrazione o una scelta? Qualcuno temeva una reazione di Bianchini? Teme che la condanna di Bianchini possa di riflesso comportare un danno di immagine? Possibile?

L’AVVOCATO. Solo “chiacchiere e disinformazione”, poichè è stato affidato l’incarico all’avvocato Mariani, diceva Silvestri citando un nome preciso con atti e determine…

Insomma: Mariani difende il Comune parte civile ad Aemilia. Chissà se il Comune sa che l’avvocato Mariani del foro di Modena difende uno degli imputati (Barbara Nigro, imputato 144). C’è chi assicura abbia pure sostituito in una delle udienze un collega che difende un altro imputato. Uno - diciamo così - della “galassia Bianchini”. Pensa un po’: un avvocato difensore di imputati e parte civile contro gli imputati.

Alberto Setti