A Serramazzoni sequestro “odissea” per 23 chihuahua

di Alberto Setti
A Serramazzoni sequestro “odissea” per 23 chihuahua

I cani tolti alla proprietaria di Olgiate per maltrattamenti finiti in custodia a Serramazzoni di Modena in condizioni ancora peggiori

28 dicembre 2015
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SERRAMAZZONI. Le hanno sequestrato 23 cuccioli, alcuni piccolissimi, di chihuahua, per un presunto caso di maltrattamento. È andata a finire che i cani sono stati portati a Serramazzoni, in una abitazione privata dove, per assurdo, le condizioni di custodia sono risultate ancora peggiori.

Circostanza accertata dai veterinari dell’Ausl, dai carabinieri di Serramazzoni e dal Corpo Forestale dello Stato, che hanno “sequestrato il sequestro”, disponendo che gli animali venissero parcheggiati nel canile intercomunale di Pavullo. In attesa che questa storia, davvero poco edificante, di guerre tra fazioni di amanti degli animali venga chiarita una volta per tutte. Di più: viste le circostanze, la persona cui la Procura della Repubblica di Como aveva affidato gli animali, perché venissero custoditi in luogo idoneo, sarà denunciata per maltrattamento di animali. Il che risulta parecchio sconcertante.

Come se non bastasse, a scatenare questa singolare vicenda non è stato direttamente il magistrato, ma i carabinieri di Olgiate, a loro volta imbeccati da un onorevole emiliano impegnato in azioni animaliste che - a sua volta - ha raccolto la segnalazione da un personaggio molto conosciuto con il quale spesso collabora, fondatore di una associazione di tutela per animali dedita a questo tipo di operazioni ma per parte sua, però, al centro di parecchie contestazioni.

Nel Modenese il caso è scoppiato il giorno di Natale quando la signora Silvana Paolini, 45enne di Olgiate Comasco, titolare di un negozio di articoli per animali, arriva a Case Mazzoni di Serramazzoni, e si piazza davanti alla casa di una signora che abita nella borgata, assieme al compagno.

Ma è necessario un passo indietro di qualche giorno. Quando, nell’abitazione della Paolini, che risaputamente a casa tiene i suoi chihuahua, si presenta prima una donna sotto falso nome, chiedendo di poterne acquistare uno, poi una troupe della trasmissione Le Iene, che vuole verificare se i cani siano frutto di un commercio illegale dall’Est Europa.

«I cani sono tutti miei, alcuni hanno pochi giorni di vita perché le madri hanno filiato, tre me li ha dati un’amica negoziante che tiene aperto per le feste e non li voleva lasciare a casa...», spiega Silvana.

Senonchè a stretto giro arrivano i carabinieri ed un veterinario, il quale accerta che i cani adulti hanno il microchip. Nonostante questo, per il fatto che gli animali vivono nelle stanze al pianterreno della casa, scatta un sequestro penale per maltrattamento.

Silvana protesta, almeno metà del mondo animalista le dà ragione, spuntano video e contestazioni ai “mandanti” dell’operazione, ma non c’è nulla da fare. Quando alla donna viene notificato il sequestro, scopre che i cani non sono destinati ad una struttura pubblica, ma ad una abitazione privata di Serramazzoni.

Si rivolge ad un legale, teme che i suoi cani finiscano per essere venduti, maltrattati, svaniti nel nulla. Così arriva a Serra, si piazza davanti alla casa. Qualcuno chiama i vigili urbani, arrivano i carabinieri di Serra, forestale di Pavullo e veterinario dell’Ausl. Fanno i loro accertamenti di legge e c’è il clamoroso colpo di scena: controsequestro dei cani, trovati tutti confinati in stanze piccole ed inadeguate. E ora?