Gazzetta di Modena

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Modena, vacanza truffa per 60 giovani

di Stefano Totaro
Modena, vacanza truffa per 60 giovani

Un gruppo di amici voleva passare il Capodanno a Cuba L’organizzatrice è scomparsa con i soldi: 750 euro a testa. La somma che si è volatilizzata è di 45 mila euro per i pagamenti anticipati. Sparita pure l'organizzatrice, una cubana residente in provincia che ora dovrebbe essere all'Avana. La scoperta è arrivata quando i più sospettosi hanno chiesto i documenti di viaggio dopo aver pagato

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MODENA. Avrebbero voluto entrare ben volentieri nelle statistiche cittadini, in quella maggioranza di modenesi che ha snobbato le capitali europee per tuffarsi durante la vacanze natalizie e il Capodanno nei mari tropicali. Ritmi cubani piuttosto che il “solito” tran tran di musei, di visite storiche e culturali e di mega raduni di piazza. Ma , almeno per una sessantina di giovani, queste vacanze che anelavano Cuba si svolgeranno sotto l’albero di casa o nel raggio tradizionale di piazza Grande: la loro vacanza si è rivelata essere una truffa, i soldi sono finiti nelle tasche della finta organizzatrice che, come in tanti pensano, è l’unica che ora si trovi davvero a Cuba.

Tutto ha inizio quest’estate, quando un gruppetto di amici, in luglio, butta l’occhio su un dépliant che pubblicizzava un soggiorno a Cuba, viaggio, alloggio e festa di Capodanno. Il tutto per 750 euro a persona o, meglio, 1500 euro a coppia. A tanti è sembrato un buon affare. I giovani, sui trenta, massino trentacinque anni, iniziano a parlarne , le coppie si confrontano, i ragazzi fanno partire il tam tam, in altre compagnie, il richiamo arriva anche fuori Modena , qualcuno di Piacenza viene solleticato dall’iniziativa.

In breve si arriva a creare un gruppo, anzi, un gruppone di sessanta persone. L’ “affare” dunque è da 45mila euro.

Ok, vada per la vacanza a Cuba: coppie e single iniziano a contattare l’organizzatrice. È una donna di origine cubana che abita in un Comune della nostra provincia. Questa donna, gentile e affabile, spiega il da farsi: è necessario dare una caparra subito, in luglio, per fermare i biglietti aerei e i visti per i soggiorni. I “viaggiatori” iniziano a sborsare.

Verso la fine di agosto la donna chiede il saldo. Alcuni si fidano ciecamente e pagano tutta la quota, altri chiedono nuovi incontri anche per avere informazioni migliori. Le ricevute dei pagamenti erano su carta semplice. La donna comincia a rispondere sempre meno alle telefonate.

I ragazzi si insospettiscono. Siamo ormai a settembre e non c’era ombra di visti nè di biglietti. Le poche volte in cui risponde, la organizzatrice cubana rassicura ma fornisce risposte vaghe. Poi il black out, interrotto da una risposta ad una chiamata telefonica: la donna, messa alle strette, dice ancora che non c’è nulla da preoccuparsi e che per motivi suoi personali si è appoggiata ad una agenzia di viaggi a Verona.

Parte una spedizione modenese verso quell’agenzia veronese indicata dalla organizzatrice: e lì i sospetti diventano realtà. C’è una cartella , una cassettina con la pratica "viaggio a Cuba”: dentro alcune ormai inutili prenotazioni, delle richieste di visti fra l’altro con dati anagrafici sbagliati e nient'altro. Nulla da fare. I biglietti aerei inoltre ora sono volati alle stelle, ora che c'è l'alta stagione e costano oltre mille euro. La donna nel frattempo è scomparsa, e in tanti sono pronti a scommettere che sia lei ad esser andata a Cuba con i soldi frutto della truffa. I modenesi imbrogliati si stanno accordando per adire a vie legali, probabilmente attraverso le organizzazioni che tutelano i consumatori.