Sabattini: «Dove sarà realizzata la Bretella, il territorio è già rovinato...»
L’ex presidente provinciale Emilio Sabattini ha seguito la firma della concessione come membro del cda della Brennero: «Nessun escamotage, benefici per tutti»
«Ci accusano di essere conservatori perché abbiamo voluto la nuova Bretella? Certo, siamo conservatori e ricordo invece che molti di quelli che protestano sono per la decrescita felice. Noi abbiamo a cuore l'ambiente, ma giro sempre in mountain bike e il territorio dove andrà al nuova Campogalliano-Sassuolo è già rovinato dalle escavazioni».
Emilio Sabatini - ala cattolica del Pd, ex presidente per dieci anni della Provincia di Modena e oggi membro del Cda di Autostrada del Brennero Spa - usa anche l'arma del sarcasmo per affrontare i temi delle future infrastrutture locali. Siamo due giorni dopo la firma della nuova concessione trentennale assegnata, senza gara pubblica, alla società.
Sabattini, partiamo dalla firma per la concessione dell’A22 firmata tra gli altri dal presidente-sindaco Muzzarelli e ministro Del Rio. Una buona cosa per Modena?
«Modena esce bene da questo processo ancora in corso, penso sia una operazione politica di grande rilevanza perché siamo davanti a una autostrada fondamentale che ci collega al nord Europa, alla Germania. Inoltre ci sarà la possibilità di avere investimenti importanti per il territorio, in futuro ci sarà maggiore tranquillità».
Possiamo quantificare economicamente?
«L’accordo prevede la terza corsia autostradale a Modena, il progetto della nostra società è quasi pronto. Come fondi posso ricordare circa 1,5 miliardi di euro per la realizzazione della Cispadana e circa 500 milioni di euro per la nuova Bretella. Investimenti vuole dire anche nuova occupazione, senza dimenticare che nella zona di Marzaglia Cittanova serve assolutamente anche lo scalo merci, fondamentale per le aziende».
Veniamo alla società di cui è amministratore: il governo ha deciso che Autobrennero Spa può gestirla la strada per un trentennio senza gara e per questo occorre trasformare la società da privata in pubblica. Ha senso?
«Creiamo, probabilmente entro l'anno, una gestione in house attraverso una società che sarà interamente pubblica, come ci chiede la normativa europea. Ora abbiamo attivato un bando per individuare l'advisor che dovrà certificare il valore della società in modo tale da liquidare i soci privati».
Dovrete liquidare il 16,75% del capitale della società che per l'83,16% è già pubblica, con Modena presente con il 4,24% della Provincia dove prima di Muzzarelli era lei il presidente. Ma ha senso andare in direzione contraria rispetto ai tempi e pubblicizzare una società privata?
«Questo è un ragionamento serio, ma quella autostrada è sempre stata gestita dal sistema delle autonomie locali. E' importante, pensi alle barriere antirumore e ai parcheggi presenti a ogni uscita dell'A22 e li confronti con la situazione dell'A1 che è gestita da privati. Inoltre gli enti pubblici del nord si comportano in una certa maniera e fanno investimenti importanti. Non abbiamo fatto alcun escamotage con il cambio di società e ci saranno benefici a sostegno delle autonomia locali».
Quando arriverà la nuova società?
«Direi che entro l'anno compiamo l'operazione. Il cda attuale scade in primavera e con la nuova società decadrà, tanto che penso che il prossimo cda sarà più snello».
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«Muzzarelli ha un problema: la nuova infrastruttura si regge su un project financing dunque occorrerà trovare alcune decine di milioni di euro visto che non ha senso avere tratti a pagamento dalle parti di Rubiera, paralleli alla via Emilia gratuita. Chi pagherà se si può andare gratis lungo quest'ultima strada? La società sta vedendo come sarà possibile coprire i mancati introiti dai caselli autostradali».
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