Gazzetta di Modena

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Terremotati della Bassa lasciati nel gelo dei map

Terremotati della Bassa lasciati nel gelo dei map

Non riescono a pagare le bollette stratosferiche di Enel e gli tagliano la luce: temperature sotto zero con bimbi piccoli

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MODENA. Che la scelta di gettare nel nulla decine di milioni di euro per costruire indegne baracche con appalti al ribasso sia stata disgraziata, è ormai nella storia del post-sisma. Che in queste baraccopoli della Bassa terremotata si fossero accumulate famiglie di emarginati, era prevedibile e noto. Di male in peggio, queste baracche non sono state dotate di adeguata coibentazione. E così scaldare pochi metri quadrati, far andare un fornello e anche una tv, ha comportato in questi anni bollette stratosferiche. Sono state inutili le proteste, le rassicurazioni, le scadenze per sistemare definitivamente la situazione. Il risultato, denunciano le centinaia di persone che ancora vivono in quelle condizioni, è che tante, troppe famiglie - spesso disoccupati con bimbi - hanno accumulato crediti stratoferici con Enel. L’altra sera a San Felice, dove si è tenuto un primo coordinamento, sono emersi debiti anche da 10mila euro.

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I TAGLI Così Enel, d’intesa con la Regione e i Comuni (circola la registrazione di una telefonata inquietante), ha deciso tagliare e di ridurre la fornitura al minimo vitale, finchè i debitori non pagheranno una parte del debito e rateizzeranno il resto. Risultato: «Se vuoi fare da mangiare salta la luce, se invece vuoi scaldare con l’impianto in dotazione al map, non mangi», dicono i residenti, che dormono sottozero.

Una situazione che fa il gioco di quanti vogliono liberare oggi le baracche che hanno voluto costruire quattro anni fa, come soluzione emergenziale ottimale.

I DISAGI Ora a San Possidonio c’è chi fa la colletta per i vicini di map senza un euro. Oppure, come è accaduto a Mirandola mercoledì, se una famiglia accende una stufetta alternativa, finiscono tutti all’ospedale per intossicazione da monossido. Per chiedere di non lasciare bambini, anziani e disoccupati al freddo oggi a San Felice, ore 15, si terrà una iniziativa di protesta. Ad affiancare la rabbia di tutta questa gente il Movimento 5 Stelle: «Stiamo assistendo ad un fatto che mai avremmo pensato potesse accadere nella civile terra emiliana», dice l’onorevole Ferraresi, chiedendo di utilizzare le somme che erano state promesse dalla Regione, per evitare che ci scappi l’irreparabile. (ase)