Incendio distrugge camion: si pensa al dolo
Pavullo. Era parcheggiato sotto casa del proprietario. I carabinieri non escludono nessuna ipotesi
PAVULLO. È andata completamente distrutta la motrice del camion rimorchio parcheggiata a Pavullo davanti all’abitazione di un 23enne del posto, cotitolare di una ditta di autotrasporti, in via Fanin, nella zona industriale di Budria. È successo la scorsa notte poco prima dell’una, quando all’improvviso si sono sprigionate le fiamme che hanno completamente avvolto il mezzo. L’allarme è stato dato da un passante, e sul posto sono sopraggiunti in pochi istanti i vigili del fuoco della vicina caserma, ma l’incendio aveva già preso troppo vigore a causa anche delle plastiche e degli altri materiali infiammabili, e di fatto si è riusciti a salvare soltanto il cassone e il rimorchio. La distruzione è stata tale che anche nelle successive verifiche non è stato possibile stabilire se la causa di tutto sia stata un malfunzionamento nel camion, che aveva fatto ritorno da un paio d’ore dopo un lungo viaggio, o se ci sia dietro una mano dolosa. I carabinieri stanno compiendo accertamenti a tutto campo, e al momento non si esclude nessuna ipotesi. Il danno potrebbe risultare particolarmente pesante per il titolare, M.A., e la società Snc, visto che non è ancora chiaro se la copertura assicurativa fosse estesa anche all’incendio. Fortunatamente l’episodio si è verificato in assenza di carico: non si sono liberate sostanze pericolose nell’aria e la perdita resta comunque circoscritta al mezzo. Il 23enne non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull’accaduto, ma ai carabinieri ha detto di non aver subito nessuna minaccia né di nutrire sospetti nei confronti di qualcuno. L’unico precedente del genere in zona negli ultimi tempi risale all’estate scorsa, quando il primo luglio andò a fuoco nella notte una vecchia corriera parcheggiata nella periferia di Sant’Antonio, distruggendola completamente: a seguito delle indagini, in quel caso i carabinieri individuarono un 18enne del posto, con piccoli precedenti, che ammise la sua responsabilità dicendo di aver compiuto una ragazzata sfuggita di mano in compagnia di un amico.