Gazzetta di Modena

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Il nuovo affondo di Lugli «L’autostrada non serve»

Il nuovo affondo di Lugli «L’autostrada non serve»

Il segretario del Prc: «Porterà solo traffico, meglio la strada extraurbana» La gaffe scaricabarile di un consigliere e la richiesta dei grillini: rispettare la Ue

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Una infelice esternazione di un consigliere regionale, soddisfatto dell’approvazione della Cispadana da parte del Governo, perchè così devierà traffico pesante sulla Bassa, ieri è stata presa piuttosto male da tanti cittadini, alle prese in questi giorni con opposte valutazioni sulla rilevanza e l’utilità locale della autostrada in arrivo, peraltro sui terreni più fertili del territorio.

Così è ripartita la polemica, affidata stavolta a Stefano Lugli, che nella Bassa ci vive, ed è il segretario regionale del Prc: «I politici e gli amministratori che dopo lo sblocca Cispadana di Renzi stanno esaltando questa ennesima inutile grande opera o non sanno cosa di cosa parlano o mentono ai propri cittadini - attacca Lugli - Sostengono che l’autostrada serve al territorio, ma quale? Perché è ormai è palese che questa Cispadana è un tassello della grande rete autostradale che la Regione ha in mente per collegare con una striscia d’asfalto il Tirreno con l’Adriatico. E questo avviene attraverso Ti.Bre, Cispadana, Ferrara-Mare e la trasformazione in autostrada della Romea da Porto Garibaldi a Ravenna. Basta prendere la piantina della Regione per rendersene conto. Non va quindi contrastata solo la Cispadana autostradale, ma un’intera politica di mobilità della Regione basata ancora sul trasporto su gomma e che ci allontana dall’Europa più moderna».

«Sostengono che l’autostrada riduce l’inquinamento - rincara Lugli - ma oltre ad offendere l’intelligenza di tutti, sono gli stessi atti del progetto ad affermare che a fronte di un traffico locale di 7.000 veicoli/giorno l’autostrada Cispadana porta traffico supplementare fino a 58.000 veicoli al giorno. Senza contare la sottrazione di migliaia di ettari di terreno agricolo per il tracciato e le cave necessarie alla sua realizzazione. Sostengono che con l’autostrada la viabilità locale migliora, ma la verità è che il traffico locale non ne trarrà alcun beneficio, anzi sarà sconvolto da decine di nuovi km di strade per superare l’effetto barriera che l’autostrada creerà. Sono gli stessi atti progettuali a dirci che per 67 km di autostrada occorrono 77 km di nuova viabilità. Sempre che siano realizzati, dal momento che i 350 milioni di euro per la viabilità complementare non sono mai stati messi a bilancio».

Insomma, visioni diametralmente opposte, rispetto a quelle entusiastiche delle associazioni di categoria (escluse ovviamente quelle agricole) per la movimentazione di economia tradizionale che ne deriverà.

Lugli ricorda che per far vincere l’idea Autobrennero (altra vicenda su cui sta indagando Cantone) occorrerà che «gli enti locali dovranno ricomprarsi a peso d’oro le azioni vendute ai privati e i cittadini inizieranno a pagare la Cispadana prima ancora che aprano i cantieri. Non viene detto ai cittadini è che i soldi dei privati non ci sono perché il progetto economicamente non regge. Il tentativo della Regione di affidarne la realizzazione allo Stato è il primo passo per assegnarne le spese al bilancio pubblico. I responsabili di una viabilità inadeguata per questi territori sono gli stessi che si ostinano con l’autostrada quando, con meno risorse, oggi avremmo già a disposizione la Cispadana urbana attesa da anni».

Intanto la questione viene risollevata a Roma. I 5 stelle sollecitano una nuova valutazione di impatto ambientale sull'opera e l’abbandono del progetto autostradale, come chiedono opposizioni e comitati. Infine, in tema di autostrade si ammonisce il Governo a non procedere ad ulteriori proroghe delle concessioni autostradali ma a rispettare pienamente le norme europee, prevedendo «gare europee trasparenti». Proprio come non è accaduto per la Cispadana.