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Pavullo, “scarcerati” i chihuahua dei doppi maltrattamenti

Pavullo, “scarcerati” i chihuahua dei doppi maltrattamenti

I 25 animali riaffidati alla proprietaria che li aveva inseguiti fino a Serramazzoni. Glieli avevano portati via ma erano finiti in condizioni peggiori. Due le inchieste

29 febbraio 2016
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PAVULLO. Sono tornati a casa i 25 chihuahua che per due mesi sono stati al centro di un imbarazzante caso giudiziario tra Como e Serramazzoni.

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Liberazione. L’operazione è stata eseguita ieri con la “liberazione” dei minuscoli e delicatissimi animali che erano custoditi presso il canile intercomunale del Frignano, a Pavullo. Ad attenderli fuori dai cancelli della fin troppo “blindatissima” struttura, con la stessa emozione di chi attende una persona che ha scontato la pena del carcere, c’erano la propriateria dei cani Silvana Paolini e altri due affidatari, nominati dal sostituto procuratore Maria Luisa Lo Gatto che sta conducendo le indagini su una vicenda dai risvolti ancora inquietanti. Perchè, a sentire la Paolini, dietro i sequestri che anche lei ha subito ci sono ambigui personaggi con copertura politica che si servono della legge per gestire un traffico parallelo di animali, dei quali si perdono spesso le tracce.

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Caso nazionale. Una questione che sta interessando trasversalmente tutta Italia, da dove sono arrivate nei mesi scorsi decine di attestazioni di sostegno alla battaglia che la negoziante di Olgiate Comasco sta conducendo, per riavere i suoi animali e chiedere maggiore attenzione sul fenomeno dei sequestri.

La lunga giornata di ieri ha sicuramente segnato un punto a suo favore. Ma dopo la denuncia per maltrattamento, con il contestuale sequestro dei cani, gli animali restano ancora sotto sequestro, anche se affidati alle cure amorevoli della proprietaria e degli altri due affidatari che si sono resi disponibili. Le indagini infatti sono ancora in corso. A dare una svolta importante era stato l’intervento dei carabinieri di Serramazzoni, la scorsa vigilia di Natale. Quando la Paolini, subito il sequestro di chihuahua, decise di seguirli da Olgiate Comasco fino a Serramazzoni, dove erano stati destinati dal pm su “consiglio” della associazione che li aveva fatti sequestrare.

Ebbene, i carabinieri di Serra, con l’ausilio di un veterinario dell’Ausl, scoprirono che i cani erano stati collocati in una abitazione privata, e in condizioni peggiori di quelle che avevano motivato l’intervento ad Olgiate Comasco.

Sequestro del sequestro. Al punto che ci fu un “sequestro del sequestro”, nel senso che i 26 cani vennero tolti alla affidataria di Serramazzoni - denunciata per maltrattamento di animali alla Procura di Modena - e affidati al canile di via Niviano, gestito dalla coop Caleidos di Modena. Nel frattempo uno dei cani, che neppure compariva nei verbali del sequestro originario, era stato restituito.

Ieri un altro passo importante. Su disposizione della Procura di Como, i carabinieri di Serra hanno convocato al canile anche il veterinario dell’Ausl, dottor Giuseppe Scardino.

I proprietari si sono presentati con un perito di parte, il veterinario Ferdinando Meregaglia che dopo una procedura “complessa” è stato ammesso oltre l’invalicabile cancello. I 25 chihuahua sono stati tutti ispezionati e visitati, quindi riconsegnati ad un trasportatore autorizzato, il cui furgone è stato a lungo ispezionato per accertare che fosse idoneo al viaggio. E quando gli animali sono usciti, hanno immediatamente riconosciuto la Paolini, con una festa che ha commosso molti dei presenti. Ora la partita si combatterà nelle aule giudiziarie, a Como per un maltrattamento, a Modena per l’altro, opposto.

Alberto Setti