Giovanardi, Bianchini, White List, e Cpl: "Un mio dovere fare quello che ho fatto"
Lo dichiara in una nota, successiva alla sua conferenza stampa, il senatore di Idea Carlo Giovanardi, in merito alle sue presunte pressioni per far includere nella white list delle aziende esenti dal pericolo di infiltrazioni mafiose la ditta Bianchini di San Felice sul Panaro, nel Modenese.
MODENA. "Rivendico il diritto e il dovere, come parlamentare, di aver svolto in passato e continuare a svolgere anche in futuro in Parlamento, una mia posizione critica sulla gestione in Emilia-Romagna della white list e delle interdittive antimafia, con più atti formali di Sindacato Ispettivo a cui il Governo ha dato risposta condividendo alcune delle mie osservazioni, con interventi specifici sulla materia in Aula e attraverso un confronto pubblico con prefetti e questori in Commissione Antimafia, quando si riunì a Modena a Reggio Emilia".
[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.13338205:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/cronaca/2016/04/22/news/aemilia-quella-triangolazione-per-aiutare-bianchini-di-san-felice-1.13338205]]
Lo dichiara in una nota, successiva alla sua conferenza stampa, il senatore di Idea Carlo Giovanardi, in merito alle sue presunte pressioni per far includere nella white list delle aziende esenti dal pericolo di infiltrazioni mafiose la ditta Bianchini di San Felice sul Panaro, nel Modenese.
[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.13348657:Video:https://video.gelocal.it/gazzettadimodena/locale/giovanardi-un-mio-dovere-telefonare-alla-prefettura/56814/57166]]
"Mi sono fatto carico e continuerò a farmi carico della tutela delle imprese del territorio - prosegue Giovanardi - non soltanto la Bianchini, poi fallita, naturalmente prima che il titolare fosse incriminato per concorso esterno in associazione mafiosa, ma anche, fra le altre, la Baraldi, la Geco, la Resintec e la Lobello, a cui le interdittive sono state poi revocate. Non ho condiviso poi alcune scelte della prefettura - prosegue il senatore - come la richiesta di sciogliere il Comune di Finale per infiltrazione mafiosa, cestinata dal Ministero degli Interni, o interdittive costruite semplicemente su rapporti di parentela o di affinit di imprenditori con persone compromesso con la criminalit organizzata, giustamente annullate dal Consiglio di Stato".
Giovanardi afferma di voler continuare "a svolgere questa funzione di controllo sugli atti della Pubblica Amministrazione, associandomi in pieno alle osservazioni del dottor Raffaele Cantone, presidente dell'Autorit Nazionale Anticorruzione, che ho recentemente incontrato a Roma, sulla necessit di combattere duramente e senza sconti la criminalit organizzata, senza distruggere imprese e occupazione sul territorio. Rivendico anche il merito di aver contribuito al salvataggio della CPL di Concordia - aggiunge il senatore di Idea - attraverso l'approvazione di una norma da me suggerita e diventata legge, che avrebbe evitato tanti guai alle imprese precedentemente colpite che prevede la nomina di un commissario per gestire un'impresa interdetta, prima che non si chiarisca la situazione o vengano rimossi i pericoli di infiltrazione mafiosa".