Scoperto giro di truffe alle assicurazioni tra Modena e Mirandola
Con falsi documenti tanti napoletani potevano diventare finti modenesi ottenendo così polizze auto a prezzi più bassi
MIRANDOLA. Il primo caso fu scoperto nel novembre del 2014 dalla polizia municipale ed ora, dopo circa due anni di indagini e di accurati accertamenti che hanno impegnato Municipale Area Nord e polizia stradale di Modena, ecco che è venuta a galla l’esistenza di una organizzazione, di un sistema truffaldino di “import-export” di assicurazioni auto lungo l’asse Modena-Napoli.
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E non solo, in questo giro che faceva a capo in particolare a due partenopei, ora agli arresti domiciliari, sono state beffate filiali di compagnie assicurative non solo a Modena ma pure a Bologna, a Parma, alcune nella provincia di Reggio, a Cremona e in Liguria. Ed ora c’è un centinaio di denunciati, di partenopei finti modenesi (una cinquantina) o finti parmigiani accusati di frode assicurativa.
Il quid che ha spinto ad ideare questa truffa sta nella grande differenza di prezzo che esiste tra un’assicurazione auto stipulata a napoli rispetto a quelle invece sottoscritte a Modena. Tante truffe, tanti finti incidenti, un traffico caotico e indisciplinato: le assicurazioni a Napoli e un po’ in tutto il Sud si tutelano aumentando le tariffe. Non è così a Modena e nel Modenese: se a Napoli la media si aggira sui mille euro, sotto la Ghirlandina le cifre si abbassano a 250 euro, un quarto rispetto al sud.
Per risparmiare dunque tutti i napoletani dovrebbero diventare modenesi, ovvero risultare residenti, avere tutti i documenti anagrafici, carte di circolazione e quant’altro ben radicati a Modena. Come fare allora? Basta fare carte false. Ed è quello che si erano messi a fare due partenopei, uno di questi residente a Parma: si tratta del 45enne Antonio Flaminio e del 52enne Mario Apollo, i quali in sostanza offrivano ai loro clienti napoletani la possibilità di assicurare l'auto a Modena, falsificando i documenti di residenza, carte di circolazione e attestati di rischio. Dunque uno dei due finiti agli arresti domiciliari si presentava all’assicurazione, filiale di compagnie tutte note e rinomate: in alcuni casi falsificava addirittura i documenti che riportavano il passaggio di proprietà, in modo da intestarsi il veicolo che in realtà apparteneva al suo “cliente” napoletano, e poi concludeva il contratto con l'assicurazione esibendo anche altri documenti falsi in modo da ottenere il prezzo più conveniente.
Non solo, durante le indagini, coordinate dal pm Marco Imperato, si è scoperto che venivano utilizzati anche documenti rubati e poi falsificati oppure che per un contratto era stata presentata una carta di circolazione di un lotto nuovo, in bianco, che era stato rubato qualche tempo prima ad Enna.
Altro dato che destava forti sospetti era quello degli 87 incidenti subiti dai vari veicoli denunciati nell’arco di un anno da Flaminio e da Apollo. Incidenti ovviamente mai avvenuti.
Stefano Totaro