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Cispadana, il sindaco si disimpegna

Cispadana, il sindaco si disimpegna

Novi. «Atti pubblici, non spetta a me avvisare gli impattati». M5S chiede proroga

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La doppia variante alla Cispadana, che sta scatenando la rabbia nel centese e rischiava di passare sottotraccia nel modenese, senza che i proprietari dei terreni coinvolti venissero seriamente avvisati, è approdata in Consiglio Comuna a Novi.

Ma lo spettacolo di giovedì sera non è stato entusiasmante per tutti. Si doveva parlare della variante richiesta da Roma a Comune di Novi e Concordia e che riguarda la salvaguardia del “Castrum” riscoperto al confine tra i due Comuni.

Il sindaco Luisa Turci, ormai è noto, si è limitata al minimo sindacale, cioè a far mettere sul sito internet del Comune un sinteticp comunicato, collocato nella parte sito dediacto alla Cispadana, dove nessuno lo ha letto, fino alle recenti polemiche. La discussione è stata poi innescata dall’interpellanza del gruppo “Uniti per Novi”, preoccupato dal fatto che la variante predisposta dalla società Arc va ad impattare pesantemente sui terreni di alcune aziende agricole i cui proprietari sono venuti a sapere della sorpresa solo grazie al “Coordinamento cispadano NO autostrada”.

Nel consiglio il sindaco ha sostenuto la correttezza del suo operato e ha affermato con vigore che non ha nessuna intenzione di informare la cittadinanza e tantomeno i proprietari, famiglie per la verità da sempre sul territorio e molto conosciute a Novi. Motivo: nell'incontro promosso da Arca a Bologna il 14 aprile la stessa Arc si era presa l’impegno di avvisare gli interessati. Fino alla sera del 28 però questo non è avvenuto, e se mai avverrà sarà ormai solo negli ultimi giorni utili per presentare “osservazioni” alla variante, il cui termine ultimo è il 16 maggio.

«Questo silenzio, questa omertà sulla vicenda fanno capire quali interessi in gioco ci siano e che la scelta di tenere un profilo basso da parte di Novi è sicuramente dettata da suggerimenti ricevuti dall’alto», protesta Silvano Tagliavini, portavoce del coordinamento.

Al consiglio di giovedì era comunque presente uno degli agricoltori impattati a sua insaputa dalla variante, che non è certo uscito rasserenato dall’incontro.

Sul fronte di Finale, invece, il Comune dopo le polemiche di questi giorni ha a sua volta pubblicato qualcosa sul sito internet, mentre invece ad Alberone la protesta continua.

Per avere un minimo di concreta correttezza nell’interesse degli impattati dell’ultima ora, il deputato dei 5 stelle Michele Dell’Orco ha scritto al Ministro dell’Ambiente Galletti e al responsabile del procedimento perchè, al di là del rispetto delle normative burocratich,e sia «prorogata la scadenza di presentazione delle osservazioni in virtù del ritardo dell’effettiva messa a disposizione dei cittadini della documentazione delle varianti al progetto, nonchè in considerazione della delicatezza di questo passaggio che interessa anche un Comune come Finale, prossimo alle elezioni e ormai da tempo, come il Ministro saprà, con problemi amministrativi che a nostro avviso rischiano di far passare in secondo piano un’attenta valutazione del progetto».