Modena, la denuncia di Italia Nostra: affreschi sfrattati dalla Galleria Estense
Gli affreschi di Nicolò dell’Abate dedicati ai "Canti dell'Eneide" e ai "Musici", tolti per Filosofia della Festival, non sono più tornati al loro posto all'interno della galleria estense di Modena. Giovanni Losavio, presidnete di Italia Nostra: «Un'assenza, ora immotivata, che fa temere una sottrazione permanente»
MODENA. «Ritornino in Galleria Estense gli importantissimi cicli di affreschi raffiguranti i "Canti dell’Eneide" e i "Musici" di Nicolò dell'Abate». Lo chiede con decisione Italia Nostra, l’associazione nazionale di tutela del patrimonio artistico che nei giorni scorsi ha visitato il museo autonomo con sedi, oltre che a Modena, a Ferrara e Sassuolo.
«Si tratta - spiega l'associazione che a Modena è presieduta dall'ex giudice cassazionista Giovanni Losavio - di una decisione quanto meno opinabile perché quegli affreschi di Nicolò dell'Abate sono stati allontanati per ospitare, nella saletta dove tradizionalmente erano esposti, una postazione del Festival Filosofia che, francamente, nulla aveva ed ha a che fare con il resto del percorso espositivo museale».
La manifestazione filosofica si è conclusa oltre quindici giorni fa: «Passano le settimane - spiega Giovanni Losavio - ma il pubblico numeroso attratto alla Galleria Estense, anche nelle trascorse Giornate europee del patrimonio del 24-25 settembre, non ha incontrato e non incontra nella visita quel nucleo essenziale della raccolta ducale, tra le sue opere di più alta qualità. Non vorremmo che questa assenza, non più motivata dalla occasione del Festival della filosofia, preludesse alla sottrazione permanente al percorso espositivo delle pitture di Nicolò, da più di due secoli integrate nella raccolta estense e inserite in un contesto collezionistico storicizzato e perciò da considerarsi inamovibile».
Come qualcuno ricorderà, a causa del grave stato in cui versava il celebre “Camerino dell'Eneide” a Scandiano, questi affreschi furono staccati e salvati dal degrado della Rocca per disposizione di Francesco III d'Este, trasferiti a Modena e sistemati nel salone d'onore del Palazzo Ducale. L'ottagono che invece raffigura personaggi musicanti fu collocato sul camino nello stesso salone dell’attuale Accademia Militare modenese. All'apertura sempre nel palazzo di piazza Roma della “Regia Galleria Estense” nel 1854 queste opere erano esposte nella stanza riservata ai “dipinti a fresco di artisti dello Stato”, mentre dopo il trasferimento negli ultimi decenni dell'Ottocento della raccolta ducale nel Palazzo dei Musei alle opere di Nicolò fu nuovamente destinato uno spazio di prestigio.
«Sono sempre state considerate opere fondamentali delle raccolte conservate al museo estense - continua Losavio - tanto che nel Novecento esisteva addirittura una Saletta di Nicolò, mentre l'allestimento Pancaldi del 1975 creò lo Stanzino dell'Eneide».
La mostra su Nicolò dell'Abate e la pittura del Cinquecento tra l'Emilia e Parigi, a Modena nel 2005, ha poi ulteriormente contribuito a far conoscere questo nostro straordinario artista. Ricordiamo infine che nel 2010 fu negato al Comune di Scandiano, anche a seguito di rilievi effettuati da Italia Nostra, il rinnovo del prestito dei dipinti di Nicolò, dato per la mostra “Il paradiso ritrovato: Nicolò dell'Abate alla corte dei Boiardo” allestita allora proprio nella Rocca dei Boiardi. I dipinti quindi tornarono subito a Modena.