Campogalliano, L’ultimo dono di Berselli Mille libri per il suo paese
Campogalliano ha dedicato allo scrittore e giornalista la biblioteca comunale Il governatore Bonaccini: «È un primo riconoscimento a un grande uomo»
CAMPOGALLIANO. «Con affetto a Edmondo». È il messaggio contenuto nelle prefazioni di tanti libri donati alla biblioteca comunale. Da ieri la sede di via Rubiera 1 è dedicata alla memoria di Edmondo Berselli, scrittore e giornalista che a Campogalliano ha mosso i primi passi. La moglie Marzia Barbieri ha deciso di concedere alla collettività circa mille dei tesori letterari appartenuti al marito. Si possono consultare al primo piano della quarantennale struttura, in una sala intitolata al cronista della Gazzetta divenuto “penna” di fama internazionale. Una persona lontana dalle convenzioni, come ricordato da Gian Arturo Ferrari e Ugo Berti Arnoaldi. I due rappresentanti dell’editoria ne hanno definito il “ritratto di un intellettuale eclettico”.
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«Gli chiesi se avesse voluto fare l’assessore alla Cultura a Modena nei ritagli di tempo - ha ricordato Stefano Bonaccini, governatore regionale e di casa qui - Mi rispose che non avrebbe avuto il tempo, ma che il suo sogno sarebbe stato essere l’assessore alla Cultura di Campogalliano. Eravamo in piazza Roma a Modena e siamo stati poi un’ora a parlare di musica e calcio, le due grandi passioni di Edmondo». Per il presidente della Regione la cerimonia di ieri («la prima in Italia per lui») ha rappresentato «un riconoscimento e un risarcimento a Edmondo». Paola Guerzoni s’è presentata con un testo in mano.
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Era “Venerati maestri”, scritto dallo stesso Berselli. Al pubblico ha raccontato di «un gioco» fatto a casa: aprire una pagina a caso e trovare alla sinistra un messaggio che racchiudesse l’essenza dell’autore. «Quando uno è un maestro chapeau - ha citato il sindaco - gli si concede di tutto, anche qualche boiata». Dalla frase una riflessione sull’ultimo termine, tipicamente emiliano-romagnolo. «Di solito non si scrive - ha ripreso Guerzoni - ma Berselli poteva farlo». Come altri erano i consigli “spiazzanti” che poteva dare. Ne hanno ricordati alcuni i due esponenti del mondo editoriale, espressione de Il Mulino e Mondadori, le case a cui era legato Berselli. Un esempio? Il vero successo non è quello banale di stare sotto i riflettori, ma il passare un esame universitario di una materia studiata la notte prima. Oppure gli approfondimenti alla chitarra dopo aver ascoltato un arpeggio di suo gradimento. D’altronde, una qualità dell’autore era «trovare le soluzioni nei labirinti del quotidiano». È una frase di cui ha fatto tesoro il vicesindaco Linda Leoni e che è apparsa su La Repubblica del 12 aprile 2010, il giorno dopo la scomparsa dello scrittore. «Ha sempre riunito la terra e il cielo - ha ripreso Guerzoni - ovvero le radici de “Il Museino”, come chiamava il Museo della Bilancia, ai principi della bellezza dell’essere umano».