Vignola, Smeraldi saluta i dipendenti e se ne va
Il sindaco darà l’addio oggi in Consiglio comunale. Lo strappo insanabile sulla nuova Coop pone fine alla legislatura
VIGNOLA. Il dado è tratto. Oggi l’amministrazione di Mauro Smeraldi cadrà sotto i colpi del “fuoco amico” dei consiglieri della lista Vignola per Tutti - che non vogliono passare alla storia per avere dato il via alla nuova Coop alle attuali condizioni - e sotto quelli dell’opposizione del Pd, che nella riunione di giovedì sera ha deciso di non appoggiare il sindaco.
Il sentore che l’attuale legislatura è arrivata ai titoli di coda ha cominciato a serpeggiare già nella mattinata di ieri, tanto che lo stesso sindaco, Mauro Smeraldi, ha chiamato a rapporto a fine mattinata i dipendenti del Comune e dell’Unione per salutarli e ringraziarli. Oggi alle 10, l’appuntamento è appunto con le forche caudine del consiglio comunale, in cui sono previsti due ordini del giorno, strettamente correlati tra loro: comunicazioni del presidente, cioè di Marco Sirotti (della lista di Vignola per Tutti), e la “richiesta al sindaco di relazionare in merito alla situazione politica della maggioranza a seguito delle dimissioni rassegnate dal vicesindaco Simone Pelloni”.
Dopo la relazione, se Smeraldi non si dimetterà prima, è prevista la richiesta ai consiglieri, da parte del presidente del consiglio, di dimettersi in massa. Se ci saranno almeno 9 dimissioni, la legislatura cadrà. E i numeri per questa operazione, al momento, ci sono. Tanto che anche l’assessore a turismo, politiche giovanili e servizi demografici Kathrine Ciardullo, in forza alla lista “Città di Vignola”, che fino all’ultimo ha tentato una mediazione tra Vignola per Tutti e Smeraldi, parla ormai al passato dell’attuale legislatura, seppure con tanta rabbia, tanta amarezza, ma anche con la determinazione che tutto ciò sia un arrivederci e non un addio.
«Nel Pd e nell’ex vicesindaco - ha commentato la Ciardullo - sono prevalsi l’orgoglio e la sete di vendetta rispetto al bene della cittadinanza vignolese. Un vero peccato, che manda a monte tanti lavori che stavano venendo avanti, tra cui il progetto per la ristrutturazione della stazione dei treni e quello per l’ex mercato. Per non parlare dei grandi progetti che c’erano per la festa delle ciliegie. In questo momento sono arrabbiata e amareggiata, ma anche determinata a far sì che questo sia un arrivederci a presto».
Da parte sua, Smeraldi non ha voluto rilasciare dichiarazioni alla vigilia dell’appuntamento odierno, per il quale nei giorni scorsi si era sempre dichiarato tranquillo, anche se aveva già ammesso che dopo il consiglio di oggi, in ogni caso, sarebbe stato comunque molto complicato continuare ad amministrare.
Per il primo cittadino, nell’immediato, si aprono ora due strade: o anticipare tutti e rassegnare le proprie dimissioni (ipotesi che già ieri era circolata insistentemente), o guardare in faccia chi deciderà di “pugnalarlo” in pubblico. Fino a ieri, era in netta prevalenza questa seconda ipotesi. In modo che chi ha deciso di fare cadere la legislatura, si assuma fino in fondo le proprie responsabilità.