Gazzetta di Modena

Modena

“Sconosciuti al fisco” 36 modenesi 

di Carlo Gregori
“Sconosciuti al fisco” 36 modenesi 

Denunciati per evasione totale, nei guai 47 imprenditori che utilizzavano personale “in nero”. Boom di false fatture

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L’interesse della guardia di finanza di Modena nel 2016 è stato rivolto principalmente a scoprire e combattere tutte le attività che provocano non solo un danno allo Stato, ma alla società stessa, intesa come insieme di aziende che rispettano le regole del commercio e cittadini che pagano le tasse, come ha spiegato il comandante colonnello Pasquale Russo. Per questo, la caccia ha riguardato non solo gli evasori ma anche le aziende, soprattutto di grandi dimensioni, che hanno approfittato delle loro possibilità per fare scomparire profitti all’estero, oppure le finte onlus, le coop spurie che sfruttano i lavoratori finti soci non pagando i loro contributi, la criminalità organizzata, i traffici illeciti, il commercio di merci contraffatte oppure i cittadini furbi che cercano l’esenzione dal ticket o dalla retta dell’asilo nido. Tutte persone che danneggiano l’insieme dell’economia gravando su chi è onesto, dato che il conto finale qualcuno lo deve pur pagare.

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I dati presentati ieri al comando provinciale dallo stesso comandante parlano di 815 indagini, 686 delle quali portate a termine. Alcuni casi clamorosi hanno fatto discutere: ricordiamo l’ “Operazione Intoccabili” di Sassuolo contro un sodalizio di usura e estorsioni che ha portato a un sequestro preventivo (il primo a Modena) di 4,2 milioni di euro, oppure l’ “Operazione Earthquake” sulle speculazioni fraudolente del dopo terremoto con una truffa di risarcimenti finita con 5 misure cautelari e sequestri per 6,5 milioni, oppure ancora l’ “Operazione Barqueiro” su uno studio di commercialista a Lisbona che serviva a spiaggiare, spolpare e far fallire aziende italiane decotte (recenti i patteggiamenti per gli imputati, tutti “colletti bianchi”).


Ma veniamo ai dati (l’identità di chi è coinvolto non viene resa pubblica).
Il settore d’intervento più tipico e conosciuto delle “fiamme gialle” resa la ricerca della frode fiscale e dell’evasione. L’anno scorso la finanza a Modena e provincia ha eseguito 601 verifiche e controlli denunciando 95 responsabili di 156 reati fiscali vari.
Di questi, l’82% riguarda i reati più gravi, come l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la prestazione di dichiarazioni fraudolente.
Un salto di qualità è stato possibile grazie al ricorso a ben 40 banche dati e data base che hanno permesso un lavoro di intelligence sul tutto il territorio e sulle aziende nel mirino dei controlli.
In questo modo è stato possibile seguire 14 interventi in materia di fiscalità internazionale che hanno prodotto otto denunce, 49 perquisizioni e 6 ordinanze di custodia cautelare. Notevole anche il ricorso al sequestro giudiziario preventivo, un metodo mutuato dalle recenti normative in campo antimafia, che a Modena sono state applicate secondo la formula “per equivalente” (ovvero il corrispettivo del presunto danno allo Stato) per 22 milioni di euro. Tra i beni 5 immobili e un’auto.
I famigerati “sconosciuti al fisco” scoperti dalla Gdf sono stati 36: risultano evasori totali. Ci sono stati poi 47 datori di lavoro della provincia che hanno utilizzato 117 lavoratori “in nero” e 410 irregolari.
Sempre a proposito di locali ed esercizi pubblici, la finanza è intervenuta in 47 sale gioco e centro scommesse scoprendo due bische e denunciando tre persone.
Grandi numeri per il sequestro di stupefacenti, in particolare di marijuana. Le fiamme gialle hanno messo assieme 48 chili di “erba” e 5mila piante e piantine denunciano 79 “contadini” e venditori, 5 dei quali finiti agli arresti.
Hanno sequestrato anche due piantagioni, una nel Reggiano e una nel Rodigino.