Giovanardi racconta le sue “ambasciate”
«Fossi Bianchini sparerei a chi lo ostacola»
«A quelli ho detto che se fossi in Bianchini verrei qua con una rivoltella e ammazzo tutti, creando un precedente... folli.... folli...». Questo il tenore delle parole pronunciate da Giovanardi nel...
29 marzo 2017
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«A quelli ho detto che se fossi in Bianchini verrei qua con una rivoltella e ammazzo tutti, creando un precedente... folli.... folli...». Questo il tenore delle parole pronunciate da Giovanardi nel video filmato da Alessandro Bianchini e venuto in possesso dei carabinieri. Parole forti, che ovviamente vanno contestualizzate, anche nel notorio e provocatorio modo di esprimersi del senatore modenese, ma che comunque ora fanno parte - in quanto tali - degli atti del processo Aemilia. I video sono stati estrapolati dai documenti sequestrati ai Bianchini, grazie al lavoro di un consulente della Procura antimafia di Bologna.
«Ieri ho avuto una rissa con Ventura e con il prefetto, soprattutto con il prefetto», aveva esordito Giovanardi nel video. Rissa, verbale, che si riferisce al tentativo di Giovanardi di far riabilitare le ditte dei Bianchini, e di trovare un colpevole - alla fine individuato nei carabinieri e nel Girer - per quelle mancate inclusioni nella famosa white list.
ad avviso dei carabinieri e della stessa Procura, che ne hanno difeso l’acquisizione agli atti di Aemilia, i 23 filmati rappresentano una confessione e al tempo stesso la dimostrazione oggetto delle contestazioni del processo, ovvero delle “fittizie intestazioni”, cioè del tentativo di nascondere il persistente potere di Augusto Bianchini e di sua moglie Bruna Braga nelle società poi intestate ai tre figli.
Nella mattinata, la testimonianza dei carabinieri si è incentrata sui rapporti con esponenti cutresi della ’Ndrangheta. Iniziati prima del terremoto e consolidati con i primi appalti del dopo sisma. Numerosi gli elementi probatori forniti dai carabinieri per dimostrare che il boss Michele Bolognino, mai assunto da Bianchini, avesse fornito manodopera. Come quando venne prima filmato nella sede dei Bianchini, e poi in un cantiere della ricostruzione dei Bianchini, a Finale.
«Ieri ho avuto una rissa con Ventura e con il prefetto, soprattutto con il prefetto», aveva esordito Giovanardi nel video. Rissa, verbale, che si riferisce al tentativo di Giovanardi di far riabilitare le ditte dei Bianchini, e di trovare un colpevole - alla fine individuato nei carabinieri e nel Girer - per quelle mancate inclusioni nella famosa white list.
ad avviso dei carabinieri e della stessa Procura, che ne hanno difeso l’acquisizione agli atti di Aemilia, i 23 filmati rappresentano una confessione e al tempo stesso la dimostrazione oggetto delle contestazioni del processo, ovvero delle “fittizie intestazioni”, cioè del tentativo di nascondere il persistente potere di Augusto Bianchini e di sua moglie Bruna Braga nelle società poi intestate ai tre figli.
Nella mattinata, la testimonianza dei carabinieri si è incentrata sui rapporti con esponenti cutresi della ’Ndrangheta. Iniziati prima del terremoto e consolidati con i primi appalti del dopo sisma. Numerosi gli elementi probatori forniti dai carabinieri per dimostrare che il boss Michele Bolognino, mai assunto da Bianchini, avesse fornito manodopera. Come quando venne prima filmato nella sede dei Bianchini, e poi in un cantiere della ricostruzione dei Bianchini, a Finale.