Le scuole modenesi al processo
Ieri due classi del Corni accompagnate da Libera e insegnanti, tra cui Mara Fonti
31 marzo 2017
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REGGIO EMILIA. Tante le scuole che ogni giorno vanno ad assistere alle udienze del processo Aemilia. E ieri non potevano di certo mancare quelle modenesi. Rappresentate dall’Istituto d’istruzione superiore Fermo Corni, presente con due classi, la Quarta A indirizzo Meccatronica e la Quarta A indirizzo Energia, arrivate con il bus. I ragazzi, accolti da Daniele Borghi, referente regionale di Libera costituita parte civile, erano accompagnati dalle loro insegnanti, Michelina Salsarulo, Giovanna Capatti e Mara Fonti, che la ’Ndrangheta l’ha sofferta da vicino. È la mamma di Giovanni Tizian.
«Questa visita nasce da un’idea dell’Associazione “Libera”, volta a mettere in contatto i giovani con la giustizia - racconta la professoressa Fonti - e si è sviluppata nell’ambito del progetto alternanza scuola-lavoro. Che prevede che gli studenti del triennio trascorrano delle ore al di fuori della Scuola. E si è pensato di portarli qui, stamattina, perché possano vedere dal vivo cosa significhi l’etica del lavoro e a quali conseguenze possano invece portare certi legami e complicità ambigui. Abbiamo affrontato in classe il tema della deontologia delle professioni in merito al contrasto delle mafie in Emilia. Ed è stato bello ed importante vedere come i ragazzi fossero attenti e partecipi, oggi. Sia ai comportamenti della gente in aula che ai nomi pronunciati, così come il casa di negazionismo che hanno riscontrato in un vicino bar». In aprile saranno al processo Aemilia altre classi modenesi, nello specifico del Corni. Inoltre a giorni parteciperà anche una delegazione di professionisti modenesi.
Ad Aemilia poi è quasi sempre presente, per documentare il processo, una rappresentante di “Agende Rosse”, Sabrina Natali.
Valentina Corsini
«Questa visita nasce da un’idea dell’Associazione “Libera”, volta a mettere in contatto i giovani con la giustizia - racconta la professoressa Fonti - e si è sviluppata nell’ambito del progetto alternanza scuola-lavoro. Che prevede che gli studenti del triennio trascorrano delle ore al di fuori della Scuola. E si è pensato di portarli qui, stamattina, perché possano vedere dal vivo cosa significhi l’etica del lavoro e a quali conseguenze possano invece portare certi legami e complicità ambigui. Abbiamo affrontato in classe il tema della deontologia delle professioni in merito al contrasto delle mafie in Emilia. Ed è stato bello ed importante vedere come i ragazzi fossero attenti e partecipi, oggi. Sia ai comportamenti della gente in aula che ai nomi pronunciati, così come il casa di negazionismo che hanno riscontrato in un vicino bar». In aprile saranno al processo Aemilia altre classi modenesi, nello specifico del Corni. Inoltre a giorni parteciperà anche una delegazione di professionisti modenesi.
Ad Aemilia poi è quasi sempre presente, per documentare il processo, una rappresentante di “Agende Rosse”, Sabrina Natali.
Valentina Corsini