Modena, il maggiordomo e Pavarotti: ritratto inedito del mito
Nel libro «Pavarotti e Io» viene raccontato il personaggio nella vita di tutti i giorni Tante le immagini e gli aneddoti inediti, come quella volta che Nicoletta e Adua...
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MODENA. Dopo Verona, dove si terrà il megaconcerto nel decennale dalla morte il prossimo 6 settembre, Modena deve incassare una nuova “sconfitta” nel nome di Luciano Pavarotti.
È Reggio, città dove ha sede l’editore Aliberti Compagnia Editoriale, a pubblicare l’attesissimo volume di memorie di Edwin “Tino” Tinoco, l’ex assistente personale che è stato al fianco di Big Luciano fino alla morte. La pubblicazione, in libreria ai primi di maggio, si intitola “Pavarotti ed io. Vita di Big Luciano raccontata dal suo assistente personale” (256 pagine, più 16 di inserto di foto inedite a colori, € 18,90) e oggi a Milano, verrà presentata in anteprima alla manifestazione “A tempo di libri” a Milano dall’autore insieme a Juan Diego Florez, Alessandro Di Nuzzo e al giornalista Alberto Mattioli, critico della Stampa.
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Un libro attesissimo, dunque, vista la vicinanza e quindi la conoscenza di tanti aspetti privati dell’indimenticabile tenore modenese da parte di Tino. Ma un libro che un paio di anni fa, proprio per i suoi contenuti eccessivamente personali, la vedova di Big Luciano Nicoletta Mantovani non volle fosse pubblicato dall’editore modenese Artestampa. Il libro, come la Gazzetta al tempo raccontò, era pronto e si attendeva solo il via libera della famiglia, ma la moglie si oppose evocando l’esistenza di un patto di riservatezza che Tinoco firmò con Pavarotti.
Oggi l’editore reggiano Francesco Aliberti va però sul sicuro - non potrebbe essere altrimenti visto che già da mesi il volume è in preordine ad esempio su Amazon - e spiega: «Pavarotti ed io è altra cosa rispetto al libro dell'editore modenese a cui si riferisce. Il contenuto di questo nostro libro di Edwin Tinoco ha natura informativa e divulgativa e quanto pubblicato attiene alla notorietà del Maestro e non viola la sfera intima, concentrandosi sul personaggio di Pavarotti nel suo privato accessibile. Nel volume la signora Mantovani costituisce una presenza estremamente sfumata in quanto il racconto è incentrato sul rapporto tra Edwin e il Maestro Pavarotti».
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Insomma un’edizione che rispetta i patti di riservatezza e quindi al riparo da problemi con la famiglia. Il libro, come si renderanno conto i lettori, contiene numerose “chicche” che faranno la felicità dei tanti che hanno amato il grande cantante d’opera, uno dei principali mai apparsi sulle scene. E accontenterà magari anche i fans del Pavarotti pop, quello che fu al centro del “Pavarotti&Friends” di Modena insieme alle principali popstar del mondo. Intanto sono importantissime le immagini a corredo che pubblichiamo in anteprima: a parte quella di copertina, scattata da Gerald Bruneau, le altre sono inedite e fanno parte del patrimonio personale di Tinoco. Vi si scorge tante volte il Tenorissimo insieme al suo assistente, all’amico infermiere Matteo Michelli e agli Amici modenesi della briscola, ma anche accanto a star mondiali come Bono Vox, Liza Minnelli, Céline Dion, Valentino Rossi, Nelson Mandela, Spike Lee, Jon Bon Jovi, Ricky Martin.
E nel testo l’ex assistente, oggi manager musicale, racconta del suo “sogno” reso possibile dall’avere conosciuto Big Luciano in un hotel di Lima dove il maestro cantava. Difficile raccontare tutti gli episodi presenti, che riguardano il rapporto di lavoro tra i due uomini in giro per il mondo. E, pur non essendo certo la protagonista del libro, qui e là appare anche Nicoletta Mantovani come ad esempio nella scena in cui ci fu il confronto tra l’allora giovane manager e la prima moglie del maestro Adua Veroni. Tino quella volta uscì dal camerino e nel volume non riferisce cosa si dissero le due donne e Big Luciano. Ne esce insomma un Pavarotti originale, al di là delle leggende e delle false ricostruzioni.
E dunque il libro ha una sua importanza documentaria proprio come ne ha avuto l’anno scorso la pubblicazione di Artestampa “Vincerò. L’ultima partita con Luciano Pavarotti” di Rocco Mastrobuono. Ma appunto l’editore Carlo Bonacini voleva pubblicare le memorie di Tino: «Sono contento per lui perché voleva pubblicare questo suo libro. Il contratto di esclusiva che aveva con me è stato sciolto, poi certo dovrà riconoscermi una cifra per avere concluso l’accordo che avevamo. Certo l’avvocato della Mantovani quando io volevo pubblicare un volume simile chiese 10 milioni di euro di danni a me e altrettanti all’ex assistente, in caso di stampa. I miei avvocati dissero che il patto di riservatezza non era aggirabile. I fans ora saranno contenti: Pavarotti è patrimonio di tutti».