Modena, incendio doloso alla sede di Terra dei Padri
Ignoti dopo essersi introdotti nei locali di via Biondo 297 hanno appiccato il fuoco. L'allarme è scattato poco dopo l'1 e 30 di notte,
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MODENA Incendio doloso la scorsa notte in via Biondo 297 all'interno della sede della Terra dei Padri. Ignoti dopo aver forzato la porta si sono introdotti all'interno e hanno appiccato il fuoco , probabilmente utilizzando con alcune molotov. Le fiamme hanno danneggiato in modo rilevante un singolo locale adibito a uffici, mentre un denso fumo ha invaso buona parte del fabbricato rendendo. Il fumo ha reso complesse le operazioni di spegnimento obbligando i Vigili del Fuoco ad agire protetti da autorespiratori
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Sul posto oltre ai vigili del fuoco anche la polizia scientifica per accertamenti e la digos. Al momento non ci sono rivendicazioni per quello che è un incendio doloso senza ombra di dubbio. L'allarme è scattato poco dopo l'1 e 30. le operazioni di spegnimento sono durate fino alle 4 e 15.
I responsabili del circolo parlano di "teppisti vigliacchi e sinistri", mentre sull'episodio sono state avviate indagini da parte della Digos. Lo scorso gennaio, con l'apertura del circolo a Modena, c'erano state proteste di gruppi autonomi che contestavano a 'La terra dei padri' di essere un ritrovo di neo fascisti.
"Un atto inaccettabile, che condanno duramente, e del quale mi auguro che i responsabili vengano presto individuati e puniti". Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli commenta così l'incendio probabilmente doloso che si è verificato nella notte nella sede del circolo "La terra dei padri". "E' noto come io la pensi e che io non condivida nulla di quel circolo - sottolinea Muzzarelli - ma dobbiamo stare tutti attenti: anche la più radicale differenza di idee non deve mai spingere a ricorrere ad atti violenti. Sappiamo bene cosa sia successo in passato quando si sono innescate spirali di odio e violenza. L'antifascismo non è bruciare locali: i veri antifascisti sono morti per liberarci dal nazifascismo e regalarci la democrazia, in cui non serve la violenza per affermare le proprie idee".