Gazzetta di Modena

Quando si parla di intelligenza artificiale la prima cosa cui la nostra mente rimanda sono i cupi e inquietanti copioni hollywoodiani stile Matrix dove l’uomo è costretto a sopravvivere a una realtà dominata dalle macchine che egli stesso ha generato.

Quella che attualmente viviamo, per fortuna, è però un’altra storia, caratterizzata piuttosto dalla possibilità di risolvere sfide e problemi altrimenti impossibili anche solo da approcciare per la mente umana.

Uno dei massimi esperti di intelligenza artificiale in Italia è Stefano Spaggiari, modenese ma soprattutto co-fondatore e amministratore delegato di Expert System. L’azienda, nata nel 1989 per iniziativa di Spaggiari stesso e di altri due amici e compagni di università, ha prodotto uno dei primi software di analisi grammaticale di testi, acquisito poi da Microsoft e integrato nel software di “Word”.

Ma è, come racconta lo stesso Spaggiari, «con l’avvento di Internet nei primi anni Novanta che è arrivata la svolta. Abbiamo pensato che questo sistema avrebbe connesso tutti e permesso di condividere ogni tipo di informazione su moltissimi supporti in un sistema mondiale creando una quantità di informazioni incredibile. Da questa intuizione è nato Cogito, una tecnologia che è capace di leggere i testi come farebbe una persona, ma con capacità computazionali e di memoria immense. Un esempio? Cogito ha imparato tutta Wikipedia in circa due ore, un’impresa impossibile anche per la mente umana più brillante».

La ricerca semantica è come creare l’ordine dal caos, che valore ha l’ordine tra informazioni per un’azienda?

«La questione a monte è avere la conoscenza giusta per prendere decisioni. Chi ci riesce ha un vantaggio strategico incredibile. Da questo punto di vista la capacità di gestire la conoscenza all’interno di un’azienda e sul web fanno e faranno sempre più la differenza perché permetterà alle aziende di conoscere meglio il proprio cliente e quindi proporgli i prodotti giusti».

Facebook ha comprato Whatsapp e Instagram, forse Zuckerberg ha capito che il business del futuro è nella gestione delle informazioni?

«Google e Facebook sono realtà che si sono affermate tramite il governo della conoscenza, ne è esempio il fatto che insieme si spartiscono il 65 per cento della pubblicità on line pur non avendo nessun agente. Facebook ha imparato a conoscere i propri utenti, i loro gusti e abitudini on line, e quindi offre loro un servizio pubblicitario tagliato a misura. Noi, con la nostra società Admantix ci occupiamo di profilazione della clientela aiutando le aziende e giocare ad armi pari con questi colossi».

Pur avendo sedi e uffici in tutto il mondo Modena rimane la vostra sede.

«La nostra è certamente un’azienda molto distribuita, basti pensare che metà dei nostri dipendenti lavora all’estero. Modena, è però la città in cui siamo nati e che, dal punto di vista delle risorse umane, non ha nulla da invidiare agli ingegneri esteri. In tale ottica, la nostra ricerca delle eccellenze italiane è testimoniata dai molti anni di collaborazione proficua con l’università di Modena».

Come vede il futuro dell’intelligenza artificiale?

«Penso che questa rivoluzione creerà nuovi profili professionali a maggior valore aggiunto, modificando radicalmente i settori oggi caratterizzati da mansioni ripetitive. Un esempio? Recentemente siamo diventati partner strategici del gruppo assicurativo Zurich. Quello delle assicurazioni è stato da sempre ritenuto un settore noioso; oggi invece, insieme a quello bancario e finanziario, è caratterizzato da un’ondata di innovazione che renderà questi ambiti lavorativi molto più dinamici. In breve sintesi: Cogito legge tutto, correla le informazioni e le capisce, e quando c’è qualcosa di interessante ti mostrerà la parte di informazione utile».