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Vascomania

Zocca. Dal santuario al BiBap itinerario zocchese dove è cresciuto il mito Vasco Rossi

di Federico Covili
Zocca. Dal santuario al BiBap itinerario zocchese dove è cresciuto il mito Vasco Rossi

Una mini guida alla scoperta dei luoghi cari a Vasco Rossi per i tanti che ogni anno salgono per scoprire il suo paese

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ZOCCA. In tempi di globalizzazione musicale il legame di un artista con la sua terra d’origine è una notizia forte. E che la vita di un rocker destinato a battere ogni record sia legata a un piccolo Comune di montagna fa ancora più strano.

Eppure se si vuole entrare nel mito di Vasco è indispensabile passare da Zocca. E non solo perché lo stesso Kom torna spesso qui a trovare parenti e amici, né perché da qui prendono le mosse molte delle sue canzoni più famose o perché qui è iniziato il suo successo.



SEMPLICITÀ La semplicità del Blasco, la sua spontaneità, «la sua faccia da contadino e la sua andatura da montanaro», come già spiegava Pier Vittorio Tondelli, sono elementi di una “zocchesità” che si respira in ogni intervista e in ogni canzone e che hanno contribuito a fare innamorare tanti fans.

Passando da Zocca è possibile toccare e conoscere molti dei luoghi che hanno reso Vasco ciò che è oggi. A partire dalla mitica casa di Verucchia, con asfalto e muri di cinta ricoperti dal mosaico di graffiti lasciati dai visitatori. Una casa diventata ormai tappa obbligata per ogni seguace del Kom, come il cartello all’ingresso del paese, dove si sprecano selfie e foto di gruppo di chi vuole ricordare di esserci stato.

CORO IN CHIESA. Ma se vogliamo conoscere il mito di Vasco dobbiamo partire da lontano. Magari proprio dalla chiesa di Zocca, dove il piccolo Rossi è stato battezzato e dove da ragazzo ha cantato con gli amici durante la Messa, finendo per scrivere anche alcuni testi di ispirazione religiosa. Poi c’è la casa della sua infanzia, lungo via Mauro Tesi, al cui piano terra oggi si trova l’Eis Cafè Trieste, uno dei ritrovi preferiti dei fans. L’inizio del successo è legato però a Punto Radio, una delle prime radio libere italiane, dove il rocker condivideva la vita da dj con tanti amici. Alcuni diventeranno famosi e conosciuti (è il caso di Gaetano Curreri), altri resteranno in paese conducendo una vita normale, aprendo attività commerciali o lavorando semplicemente, mimetizzandosi nell’esistenza di tutti giorni, lontani da riflettori e vite spericolate.

RESIDENCE GIULIANA. Eppure il residence Giuliana, da dove venivano trasmesse le trasmissioni, è ancora lì identico, e con lui la scalinata di una mitica foto di gruppo di quegli anni. E Vasco non manca di passare spesso a salutare i vecchi compagni di avventure. Il nome di Punto Radio ritorna anche nella piscina comunale – oggi Zocca Beach ma all’epoca Punto Club – dove si facevano serate di musica con lo stesso Blasco come protagonista.

Altro luogo storico è il Bibap, il pub zocchese all’ingresso di via Mauro Tesi, dove in estate è possibile trovare il Kom mentre sorseggia un aperitivo in compagnia di qualche amico.

IL SUPPLENTE. Ma c’è spazio anche per qualche curiosità, in posti in cui non crederemmo di associare il rocker. Forse non tutti sanno che Vasco per un breve periodo è stato chiamato anche prof, presso le scuole medie, dove ha svolto una supplenza come insegnante di educazione tecnica.

IL SANTUARIO E molti non penserebbero di trovare il nome di Vasco e di mamma Novella presso il santuario di Verucchia, a due passi dalla casa del Kom, su alcuni banchi offerti in passato in memoria del padre Carlino. Una preghiera alla Madonna di Verucchia certo non farà male ai fans, anche per ricordare gli amici che non ci sono più.

Come Massimo Riva, sepolto nel cimitero locale, portato via troppo presto dalla droga, come diversi altri giovani di quella generazione, traditi da un mostro più grande di loro.

SCUOLA MASSIMO RIVA. Il nostro tour termina però presso il Municipio, per ricordare eventi più felici. Qui, il 7 luglio del 2012, Vasco si è sposato con la storica compagna Laura Schmidt.

Al piano di sotto si trovano la scuola di Musica dedicata Massimo Riva e visitata dal Kom lo scorso Natale e il teatro comunale dove, nei giorni prima e dopo il concerto, sarà possibile visitare una mostra fotografica sui 40 anni di carriera del rocker di Zocca.

Certo, Vasco è anche tanto altro, ma senza Zocca non sarebbe stato la stessa persona. E un giro in Appennino aiuta a tornare alle origini dei 220.000 di Modena Park.