Il caso Maria Sergio finisce in Parlamento

Il caso Maria Sergio finisce in Parlamento

I grillini chiedono al Ministro le dimissioni del dirigente dell’urbanistica, moglie del sindaco di Reggio

23 luglio 2017
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«Proprio a pochi giorni dal convegno “Scenari per il piano urbanistico di Modena”, è’ pronta ad essere depositata in Parlamento un’interrogazione su Maria Sergio in cui chiediamo al Ministro di intervenire affinché sia rimossa dal suo incarico di Dirigente del Settore Pianificazione territoriale e trasformazioni edilizie del Comune di Modena, incarico avvenuto attraverso un atto diretto del sindaco Muzzarelli», dichiara la parlamentare reggiana M5S Maria Edera Spadoni insieme ai colleghi modenesi Michele Dell'Orco e Vittorio Ferraresi e Giulia Sarti, capogruppo pentastellato in Commissione antimafia.

Maria Sergio, moglie del sindaco Luca Vecchi di Reggio Emilia, non è mai stata risparmiata dalle accuse dei grillini, che incalzano: «Ricordiamo che nel maggio 2012 acquistò al grezzo l’attuale abitazione sua e della sua famiglia dall’azienda M&F General Service Srl, azienda il cui amministratore unico e legale rappresentante al momento della compravendita era Francesco Macrì arrestato nell’ambito dell’operazione Aemilia il 28 gennaio 2015».

Spadoni prosegue: «Nel 2016 il Movimento 5 Stelle di Modena ha chiesto le dimissioni per la dirigente Maria Sergio: la richiesta era motivata da un' inopportunità politica di lasciare la direzione di un servizio così strategico, durante il rifacimento dell’intero piano urbanistico modenese, in mano ad una persona che aveva chiaramente sottovalutato la presenza nel proprio territorio di famiglie collegate ad avvenimenti che poi sono stati concretamente ripresi nel processo Aemilia. La nostra mozione è, come di prassi, passata come un'arringa “giustizialista” e nessuna riflessione seria è stata fatta su questi temi, se non sottoscrivere codici etici o azioni simili. Pensavamo che in un Comune come quello di Modena dove è stata data la cittadinanza al sostituto procuratore Di Matteo, che propriamente ha detto che la politica deve andare oltre ai tempi della giustizia, proprio per evitare che ci siano dubbi, tali riflessioni dovessero essere fatte, ma ci rendiamo conto che troppo spesso si privilegiano forma ed apparenza con totale disinteresse per la sostanza», affermano i consiglieri comunali modenesi del Movimento 5 Stelle di Modena. Chiudono i grillini: «Non c’è nessuna condanna o indagine, ma è politicamente fondamentale che vi sia una precisa volontà politica di dimissioni. Il Ministro dovrà esprimersi su questa vicenda», concludono Spadoni, Dell'Orco, Ferraresi e Sarti.