Cispadana, Donini contestato alla sua festa
L’assessore regionale promuove l’autostrada. Ma fioccano le critiche: «Meglio una superstrada»
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L’ assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini, intervenendo alla Festa de l'Unità di Brugneto, nel reggiano, ha ribadito che «l’Autostrada Cispadana è un’infrastruttura che rappresenta per le zone colpite dal sisma e per centinaia di realtà produttive, che continuano a produrre e innovare sul territorio, la più importante delle prospettive di sviluppo. Il tempo per le discussioni è finito. Adesso è arrivato il tempo per fare». Il riferimento è alla recente pubblicazione del decreto di “Via”. L’assessore ha parlato degli interventi previsti per integrare l'Autostrada nel contesto territoriale. La promessa è nota: togliere il traffico dei camion dalle strade, garantire tutela ambientale, anche con specifiche protezioni antifoniche e pannellature fonoassorbenti, e, tra l’altro, contenere i consumi energetici: verranno utilizzati impianti fotovoltaici, pannelli solari di tipo termico, sistemi passivi negli edifici.
Sulle parole di Donini sono piovuti diversi interventi critici, di persone arrivate anche da Mirandola, Novi e perfino da Cento di Ferrara, con domande dirette cui l’assessore non sempre è riuscito a dare una risposta. Come nel caso di Fausto Bocceda, presidente di “Strada interpoderale Fantozza” che è tornato sul vecchio progetto della “Superstrada” e sull’elettrificazione della ferrovia Ferrara-Parma, «soluzioni che risparmierebbero due terzi di suolo». La Cispadana infatti, e tutto ciò che ne conseguirà di contorno, si mangerà irreparabilmente quantità spropositate di suolo fertile e verde. Bocceda ha concluso il suo lungo intervento dicendo che «con la realizzazione dell'autostrada Cispadana si fa solo un piacere alla società Autobrennero spa che così evita, in base all'art.5 " del decreto “Slocca Italia"”, la gara internazionale limitando il proprio investimento al collegamento tra due suoi tratti autostradali della A22 e A13».
Per Bocceda, «la spesa per le opere di mitigazione lievitata a circa 500 milioni di euro equivale a quella della realizzazione del vecchio progetto della superstrada e dell’elettrificazione della ferrovia Ferrara - Parma».
Rincara Silvano Tagliavini, del coordinamento No Cispadana, che chiede di risparmiare, costruendo piuttosto la meno impattante superstarda: «Donini ci ha detto che “avendo verificato i flussi di traffico la Regione ha deciso di non effettuare alcun intervento viario di rilievo nell’area bolognese così da indurre lo spostamento degli automezzi sull’autostrada Cispadana e giustificarne economicamente la sostenibilità”. Sappiano dunque i cittadini e gli Amministratori dei Comuni interessati al passaggio dell’opera che la necessità tanto sbandierata della sua realizzazione, ma soprattutto l’approntamento del Piano Economico e Finanziario che deve dimostrare la sua sostenibilità economica, sarà artificiosamente indotto con questa manovra. Dunque la Regione stessa ammette che il traffico previsto sulla futura Cispadana non è sufficiente per motivarne la realizzazione in forma autostradale e che volendo comunque farla si corre il rischio di una seconda BRE.BE.MI., un pozzo senza fondo per Stato e Regione, insomma per le tasche dei cittadini che dovranno, oltre alla realizzazione, sostenerne i costi per il suo mantenimento con i pedaggi. Ecco dunque il perché nessun finanziatore privato ha fino ad ora aderito al tanto sbandierato Project financing, di fatto una forma occulta di debito pubblico»., chiude Tagliavini.
Sulle parole di Donini sono piovuti diversi interventi critici, di persone arrivate anche da Mirandola, Novi e perfino da Cento di Ferrara, con domande dirette cui l’assessore non sempre è riuscito a dare una risposta. Come nel caso di Fausto Bocceda, presidente di “Strada interpoderale Fantozza” che è tornato sul vecchio progetto della “Superstrada” e sull’elettrificazione della ferrovia Ferrara-Parma, «soluzioni che risparmierebbero due terzi di suolo». La Cispadana infatti, e tutto ciò che ne conseguirà di contorno, si mangerà irreparabilmente quantità spropositate di suolo fertile e verde. Bocceda ha concluso il suo lungo intervento dicendo che «con la realizzazione dell'autostrada Cispadana si fa solo un piacere alla società Autobrennero spa che così evita, in base all'art.5 " del decreto “Slocca Italia"”, la gara internazionale limitando il proprio investimento al collegamento tra due suoi tratti autostradali della A22 e A13».
Per Bocceda, «la spesa per le opere di mitigazione lievitata a circa 500 milioni di euro equivale a quella della realizzazione del vecchio progetto della superstrada e dell’elettrificazione della ferrovia Ferrara - Parma».
Rincara Silvano Tagliavini, del coordinamento No Cispadana, che chiede di risparmiare, costruendo piuttosto la meno impattante superstarda: «Donini ci ha detto che “avendo verificato i flussi di traffico la Regione ha deciso di non effettuare alcun intervento viario di rilievo nell’area bolognese così da indurre lo spostamento degli automezzi sull’autostrada Cispadana e giustificarne economicamente la sostenibilità”. Sappiano dunque i cittadini e gli Amministratori dei Comuni interessati al passaggio dell’opera che la necessità tanto sbandierata della sua realizzazione, ma soprattutto l’approntamento del Piano Economico e Finanziario che deve dimostrare la sua sostenibilità economica, sarà artificiosamente indotto con questa manovra. Dunque la Regione stessa ammette che il traffico previsto sulla futura Cispadana non è sufficiente per motivarne la realizzazione in forma autostradale e che volendo comunque farla si corre il rischio di una seconda BRE.BE.MI., un pozzo senza fondo per Stato e Regione, insomma per le tasche dei cittadini che dovranno, oltre alla realizzazione, sostenerne i costi per il suo mantenimento con i pedaggi. Ecco dunque il perché nessun finanziatore privato ha fino ad ora aderito al tanto sbandierato Project financing, di fatto una forma occulta di debito pubblico»., chiude Tagliavini.