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Castelvetro: l’azienda sta chiudendo? La comprano i lavoratori

di Stefano Turcato
Castelvetro: l’azienda sta chiudendo? La comprano i lavoratori

In 105 hanno salvato il posto finanziando l’affitto del ramo modenese di Open.Co. È nata Cores Italia, attiva dal gennaio scorso. Goldoni: «Abbiamo avuto coraggio»

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Lo chiamano “workers buyout”, ha avuto un certo successo negli Stati Uniti ed è un'operazione di acquisto di un’impresa, di solito in condizioni non brillanti, di cui sono protagonisti i lavoratori dell'azienda stessa.

E il progetto più importante di questo genere realizzato in Italia è modenese perché attuato alla ex Coop Legno di Castelvetro, poi divenuta Open.Co. e infine Cores Italia. La crisi dell’edilizia negli anni scorsi aveva messo in ginocchio anche il settore porte e serramenti schiacciando la Coop Legno Castelvetro e la reggiana Cormo di San Martino Rio. Senza successo il tentativo che ne è seguito di fondere le due cooperative nella Open.Co., che è stata messa in liquidazione.

A quel punto i destini del ramo modenese e di quello reggiano si sono separati nettamente. Da una parte la chiusura del ramo ex Cormo di San Martino, che in questi giorni sta vivendo i momenti cruciali per 160 lavoratori che hanno perso il posto.

Dall’altra la vicenda del ramo di Open.Co. ex Coop Legno: qui 105 lavoratori hanno deciso di acquistare loro stessi l’azienda dando vita alla cooperativa Cores Italia.

«Non ci siamo arresi e abbiamo avuto coraggio - dice il presidente della cooperativa Livio Goldoni - In 105 abbiamo valutato che il settore delle porte, quelle che abbiamo sempre prodotto a Castelvetro, potesse avere ancora futuro a differenza di tutte le tipologie di serramenti. La normativa consente ai lavoratori di rinunciare ai due anni di mobilità, e ai relativi fondi, a condizione che vengano destinati alla prosecuzione dell’attività, nel nostro caso alla costituzione della nuova cooperativa Cores Italia, che a Castelvetro dal gennaio scorso ha ripreso la produzione della vecchia Coop Legno, anche se con criteri aziendali differenti. In questo caso lo Stato eroga subito l’equivalente delle somme destinate al sostegno dei lavoratori in mobilità e l’attività produttiva è salva».

Di fatto lavoratori che sono diventati imprenditori.

«Ma anche Coop Legno prima, e Open.Co. dopo, erano cooperative. Diciamo che in Cores Italia trova compimento il vero spirito cooperativo, qui trova una realizzazione efficace». L’iniziativa dei lavoratori di Castelvetro è stata sostenuta da Legacoop, in particolare con il suo fondo mutualistico Coopfond, che ha partecipato al capitale sociale: proprio in vicende di questo genere il fondo può trovare alcune delle applicazioni più significative: «Dopo quasi due anni di liquidazione coatta amministrativa - dice Coopfond riferendosi a Open.Co. -105 dei 122 lavoratori del sito modenese hanno deciso di gestire direttamente lo stabilimento come soci-lavoratori della nuova cooperativa. I pochi lavoratori che non hanno aderito dopo la cassa integrazione godranno del diritto di prelazione in caso di future assunzioni».

«Abbiamo stilato un Piano triennale e stiamo lavorando con impegno - continua il presidente Goldoni - Ora il 70 per cento del nostro fatturato riguarda il mercato nazionale e solo il 30 per cento è sull’estero. Stiamo vivendo questa prima fase di assestamento ma nei nostri programmi per il 2018 c’è la volontà di ampliare notevolmente la nostra presenza su mercati stranieri. Noi le porte le abbiamo sempre sapute fare e ci siamo concentrati su quella che doveva essere la nostra tipologia di business».