Modena. Divorzio con la app per gestire i figli senza farsi la guerra

Modena. Divorzio con la app per gestire i figli senza farsi la guerra

Per la prima volta a Modena applicato il Progetto Anthea «Piattaforma di scelte condivise con il controllo del giudice»

08 dicembre 2017
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MODENA. Per la prima volta una coppia modenese, che si è presentata al cospetto di un magistrato per perfezionare il divorzio, ha deciso di adottare il Progetto Anthea. Inserendo la app che può vedere anche il giudice nelle proprie condizioni divorzili, come strumento per l’abbattimento della conflittualità genitoriale. Così, dopo appena dieci mesi dalla presentazione, il Progetto Anthea per la prima volta varca la soglia di un Tribunale Italiano. A permetterlo una coppia di giovani genitori che concordemente hanno deciso di aderire al Progetto in occasione della presentazione del ricorso congiunto per scioglimento del matrimonio.

Evidente la soddisfazione dell’avvocato Gianni Casale il quale, oltre a rappresentare la signora in giudizio, è il creatore del Progetto Anthea che sta promuovendo con ostinazione e che è già stato ascoltato in Commissione Bicamerale Infanzia al Senato dove ha ottenuto lusinghieri giudizi e l’invito a proseguire nella divulgazione di uno strumento ritenuto innovativo nella gestione della conflittualità genitoriale, per non dire rivoluzionario in un panorama del diritto di famiglia. La scelta condivisa metterà il Magistrato nella condizione di sancire lo strumento della piattaforma Anthea come strumento privilegiato nella comunicazione tra le parti in tutti gli aspetti che riguarderanno la gestione dei figli. Basterà applicare la app per mettere in rete le parti: consentire al giudice di valutare in diretta il comportamento dei figli e consentire ai genitori di dialogare su una piattaforma informatica “controllata”, nell’interesse dei figli

«Il Progetto Anthea - spiega Casale consta di una applicazione per smartphone e tablet che permette alla coppia di godere di tutta una serie di servizi e di scambiarsi informazioni e accordi, con la consapevolezza che potranno far fede in sede giudiziale in quanto lo storico di esse potrà essere scaricato e prodotto in giudizio. Si tratta di una scelta consapevole e trasparente che non può che far onore a questi due genitori. Il Progetto ha lo scopo di mettere a nudo i veri atteggiamenti delle coppie genitoriali nei momenti di contatto lontano dalle aule di tribunale, quando nessuno è in grado di monitorarne i comportamenti». In uno scenario di alta conflittualità dove i minori sono le vittime di genitori litigiosi uno strumento che mira a sollecitare una forte trasparenza delle comunicazioni e dei rapporti rappresenta il nuovo che avanza. Ormai la tecnologia è entrata nella nostra vita in modo prepotente: «È bene che possa essere usata anche in campi di criticità e non solo per ascoltare musica in streaming, consultare social o chattare con amici o parenti. Progetto Anthea è un applicazione di gestione condivisa di ogni aspetto della vita quotidiana dei figli che esalta la lealtà della coppia genitoriale e li stimola ogni giorno a comportamenti virtuosi nell'accettata consapevolezza di operare con uno strumento che mette alla prova la correttezza e la lealtà di genitore verso l'altro genitore».

«Mi auguro che si sia rotto il ghiaccio e molte coppie genitoriali seguano l'esempio di questi due giovani genitori», conclude il legale.