A Carpi ragazza tenta il suicidio perché vittima dei bulli
Carpi. I compagni di classe la escludevano perché non faceva copiare i compiti. Un passante l’ha notata mentre si sporgeva dal balcone e ha allertato il 112
CARPI Veniva esclusa dai compagni di classe perché non aveva fatto copiare la verifica. Un comportamento durato anni, fatti di sofferenza e di un peso che diventava sempre più lacerante e insopportabile. Fino a quando ha deciso che farla finita sarebbe stata l’unica soluzione. Per fortuna, però, un automobilista che passava da casa sua l’ha notata mentre sporgeva dal balcone ed è stato possibile fermarla in tempo.
I BULLI Una minorenne ha subito ripetuti episodi di bullismo alle scuole medie. Una forma sottile di persecuzione, forse più subdola delle altre, perché non consiste necessariamente in attacchi fatti di insulti pesanti o botte, ma nel non considerare la vittima. Nel comportarsi come se non esistesse. Così, la giovane studentessa è stata esclusa perché era la più brava della classe e ha rifiutato di fare copiare il compito in classe ai compagni. Dapprima, era soltanto la cerchia di studenti alla quale la ragazzina ha rifiutato di passare la verifica a prenderla di mira. Poi, il gruppo si è esteso. Fino a coinvolgere la maggior parte dei compagni.
La ragazza non veniva più inclusa in nessuna delle attività che gli altri organizzavano insieme. Questo per parecchi mesi, un periodo che agli occhi dell’adolescente appariva interminabile. Un peso che si era trasformato ben presto in un macigno. Fino a quando la ragazza si è convinta di meritarsi l’esclusione. E ha deciso di togliersi la vita.
IL SALVATAGGIO Un automobilista di passaggio ha notato che c’era una figura strana, nel buio in un’abitazione. Non era sicuro di cosa avesse notato ma per precauzione ha allertato ugualmente il 112. I carabinieri si sono precipitati sul posto e hanno visto la ragazza seduta sul balcone, con le gambe penzolanti nel vuoto. I militari hanno chiamato un’altra pattuglia sul posto. E mentre due carabinieri sorvegliavano la ragazzina da fuori, gli altri si sono introdotti dapprima nel palazzo, poi nell’appartamento. E, stando attenti a non fare rumore, l’hanno afferrata per la cintola, salvandole la vita. Ora la giovane sta bene. Ha ricevuto l’aiuto necessario per capire che il problema non era dentro di lei, ma di chi, per anni, non l’ha fatta sentire adeguata.