Gazzetta di Modena

Modena

Ventotto le condanne per gli scontri in via Marx

di Serena Arbizzi
Ventotto le condanne per gli scontri in via Marx

Volarono mazzate, bottiglie e insulti tra antifascisti e militanti di Forza Nuova  Un poliziotto rimase ferito. Gli antagonisti: «Solo due decreti a carico dei fascisti»

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Sono 26 i decreti penali di condanna che in questi giorni sono stati recapitati agli antagonisti che il 4 agosto scorso hanno manifestato in occasione del presidio di Forza Nuova in via Carlo Marx, di fronte alla palazzina con un appartamento destinato ai profughi. Fu una serata molto calda, non soltanto per la temperatura torrida. Forza Nuova aveva appena iniziato la protesta contro l’arrivo dei profughi quando una sessantina di manifestanti antifascisti spuntò dal cortile di un palazzo gridando: “Siamo tutti antifascisti”. Fra i due schieramenti, la polizia in assetto antisommossa. Volarono bottiglie di vetro e mazzate. Nella concitazione un poliziotto in borghese, mentre cercava di ripristinare l’ordine e garantire sicurezza, venne colpito alla testa dall’asta di una bandiera.

Per questi scontri, dieci mesi dopo, stanno arrivando i decreti penali di condanna che hanno scatenato la dura reazione del mondo antifascista: 26 a carico degli antagonisti, due, da quanto emerge finora, ai militanti di Forza Nuova. «Oggi soltanto due di loro si vedono condannati per quelle aggressioni, mentre dall'altra parte ben 26 antifascisti si trovano accusati della semplice presenza sul posto, come se essere parte attiva della vita politica in città fosse un reato, come se ci fosse qualcosa di male nel rifiutare la presenza di un corpo estraneo a questa vita politica cittadina, quei neofascisti radunatisi a Carpi per propagandare odio, xenofobia ed intolleranza» attaccano gli antifascisti. Altro fatto contestato dagli antagonisti è che il procedimento pone sullo stesso foglio i membri di entrambi gli schieramenti: «gli antifascisti e le antifasciste, con l'accusa di esser presenti in città, e i due neofascisti aggressori - proseguono - Essere nello stesso procedimento significa che tutti gli imputati possono vedere nomi e residenze degli altri imputati, ed ora i neofascisti dispongono dei dati personali delle persone che hanno aggredito».

Il decreto di condanna prevedeva inizialmente 30 giorni di detenzione, poi ridotti a 15, trasformati in una pena pecuniaria di 2500 euro. Potere al popolo esprime «solidarietà ai compagni antifascisti» e un «impegno a contribuire alla ricerca di fondi per sostenere le spese legali necessarie per il ricorso».