Gazzetta di Modena

Modena

Carpi, casa per i padri separati nella Cittadella della carità

Carpi, casa per i padri separati nella Cittadella della carità

La struttura, intitolata a Focherini, ha 8 posti letto per genitori in difficoltà e i figli Il vescovo: «Ogni persona accolta verrà inserita in un percorso personalizzato»

26 giugno 2018
3 MINUTI DI LETTURA





[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.17003394:Video:https://video.gelocal.it/gazzettadimodena/locale/carpi-una-casa-per-i-padri-separati-in-difficolta-economiche/99360/99964]]

CARPI. Un luogo d’accoglienza ma anche un ponte tra passato e futuro, ispirato ai valori di Odoardo Focherini e della moglie Maria Marchesi, ai quali la struttura è intitolata, per venire incontro alle nuove “fragilità” del nostro territorio. Fra queste, ci sono le difficoltà incontrate dai padri separati. A loro è dedicata una buona porzione della Cittadella della carità, struttura di via Orazio Vecchi, inaugurata ieri mattina alla presenza del vescovo Francesco Cavina, del sindaco Alberto Bellelli, del presidente della Fondazione Crc Corrado Faglioni e di numerosi esponenti religiosi e laici delle associazioni che troveranno qui il loro nuovo quartier generale. Al taglio del nastro erano presenti anche i discendenti di Odoardo Focherini, tra i quali le figlie Paola, Gianna e Carla e i nipoti Francesco Manicardi e Maria Peri. Sul terreno dove ora sorge la Cittadella, la cui prima pietra venne benedetta da Papa Francesco durante la storica visita a Carpi del 2 aprile 2017, avrebbe dovuto essere costruita una chiesa. Tuttavia, si è deciso di declinare la struttura in un luogo di accoglienza diversificato con spazi ad hoc per i padri separati in difficoltà economiche i quali potranno beneficiare di quattro camere con otto posti letto, di cui due per i loro figli.

«Ogni persona accolta verrà inserita in un progetto ad hoc che la aiuterà a riprendere il proprio cammino di autonomia e di promozione di una relazione costruttiva con i propri figli - ha spiega il vescovo Francesco Cavina - L’inaugurazione è un evento di gioia e di ringraziamento per quanto è stato possibile realizzare: una struttura che fornisce una degna sede alla Caritas e all’associazione Camilla Pio e, nello stesso tempo, intende dare una risposta a una nuova necessità sociale: lo stato di difficoltà in cui uomini finiscono al momento della separazione. Il lavoro che ci ha portati qui è stato corale con il coinvolgimento di Fondazione Crc, Conferenza episcopale italiana e Caritas. L’intitolazione della “Cittadella” è ai coniugi Odoardo e Maria Focherini: il “nostro” Beato fu unito alla moglie da una profonda comunione di valori, fra cui, appunto, la sensibilità verso poveri e bisognosi da lui declinata concretamente».

La Cittadella della carità, inizialmente osteggiata dai vicini contrari all’eliminazione di una parte di area verde, è costata all’incirca 650mila euro, di cui 300mila erogati dalla Fondazione. I lavori sono stati eseguiti dalla Bottoli costruzioni di Mantova. I soggetti che potranno avvalersi dell’aiuto saranno individuati grazie ai centri di ascolto di Porta Aperta a Carpi e Mirandola, oltre a quelli parrocchiali. «Questi svolgono il prezioso lavoro di “antenne” in grado di segnalare le situazioni su cui intervenire - aggiunge Giorgio Lancellotti, direttore della Caritas - Una rete di contatti di cui fa parte, a buon diritto, l’associazione Camilla Pio». Quest’ultima realtà, infatti, come spiega il presidente don Carlo Bellini , «si prende cura delle famiglie con difficoltà sull’ampio versante delle relazioni. Attualmente sono 45 le situazioni in carico all’associazione, 21 in più rispetto al biennio 2016/17».

L’immobile è stato progettato dall’architetto Federica Gozzi: al piano terra si trovano la cappella, un atrio comune, l’associazione Camilla Pio e la Caritas. Al primo piano sono stati ricavati spazi abitativi con zona giorno, due bagni e le quattro camere per padri separati. Tra gli ospiti intervenuti all’inaugurazione, il procuratore capo Lucia Musti, il deputato Beatrice Lorenzin, la senatrice Maria Laura Mantovani, il consigliere regionale Enrico Campedelli, Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione ex Campo Fossoli, il prefetto Maria Patrizia Paba.

Serena Arbizzi