INTERVISTA A CLAUDIA RINALDI 

«Spreco di cibo: la nostra guida è l’antico mondo contadino»

Nicola Calicchio
«Spreco di cibo: la nostra guida è l’antico mondo contadino»

22 febbraio 2019
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In un mondo in cui si parla di incrementare la produzione alimentare del 60-70%, per nutrire una popolazione destinata a crescere sempre di più, uno dei paradossi più preoccupanti è costituito dallo spreco del cibo. Il 5 febbraio scorso si è svolta la sesta giornata nazionale di “Prevenzione dello Spreco Alimentare” istituita dal Ministero dell’Ambiente. È stata l'occasione per rilanciare il tema dello spreco alimentare in Italia dove ancora le cattive pratiche portano a sprecare troppo cibo. Abbiamo chiesto qualche consiglio alla dottoressa Claudia Rinaldi, giornalista e scrittrice modenese che ha pubblicato due libri sul tema (“Quando non eravamo spreconi” e “In cucina non si buttava niente”), ed ha effettuato una cinquantina di conferenze nei comuni del modenese e bolognese contro lo spreco alimentare.

Dottoressa Rinaldi in Italia si spreca molto?

«Sprechiamo tonnellate di cibo che, quantificato in denaro, ammonta allo 0,6 del Pil (circa 8,5 miliardi di euro). Tuttavia stiamo migliorando e dal 2016 è in vigore la Legge 166 contro lo spreco di cibo promossa dalla deputata Maria Chiara Gadda che prevede semplificazioni burocratiche e sgravi fiscali a favore di chi dona cibo per fini di solidarietà e una netta distinzione tra le diciture Tmc (Termine minimo di conservazione, per prodotti che oltre una certa data sono ancora commestibili senza rischi per la salute) e data di scadenza rigida, rendendo ora possibile la cessione gratuita di Tmc in sicurezza».

Lei ha pubblicato due libri su questo tema.

«Sono sempre stata molto sensibile a questo problema, sia per gli impatti ambientali che etici che comporta lo spreco di cibo. Da tempo, sul mensile che dirigo da 13 anni (www.folclorecontadino.it) avevamo varie rubriche che sensibilizzavano i nostri lettori nell'utilizzo di prodotti alimentari come latte, olio, aceto e limone per una pulizia ecologica della casa e una rubrica seguitissima di ricette degli scarti e degli avanzi, recuperando consigli e idee delle civiltà contadina. Da qui è nata l’idea di farne un vero e proprio libro e, visto il successo, dalla sua costola ne è nato il secondo che ha avuto riconoscimenti da Expo2015, Slow Food, Cai, Antonio Galdo, direttore di nonsprecare.it».

Ha tenuto una cinquantina di conferenze in vari comuni di Modena e Bologna. È sentito questo tema?

«In Emilia Romagna è molto sentito ed è grande l’attenzione al fenomeno. Sul versante della distribuzione abbiamo un risultato lusinghiero: dal 2007 al 2016, grazie ai progetti di Last minute market (Lmm) sostenuti dalla Regione, sono stati recuperati alimenti per circa 22 milioni di Euro con il coinvolgimento di 132 enti beneficiari diretti, 113 donatori e 52 comuni. Siamo orgogliosi del fatto che l’Emilia Romagna è la regione pilota rispetto ai recuperi Last minute market e motore della campagna Spreco Zero nata presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna».

Come vede la situazione a Modena?

«Proprio in provincia di Modena abbiamo avuto nel 2018 il comune vincitore del Premio “Vivere a Spreco Zero”: Maranello. È una sorta di “oscar” della sostenibilità (iniziativa promossa dalla campagna “Spreco zero” di Last minute market, in sinergia con il ministero dell’Ambiente e il progetto ’60 Sei ZERO’ dell’università di Bologna-Distal, con la collaborazione dell’Anci e della rete sprecozero.net) che ha premiato l’impegno del Comune e del territorio nella riduzione degli sprechi e nella promozione di stili di vita più consapevoli. Da ricordare a Modena anche il progetto Food Bag nell’aprile 2018, tra Camera di Commercio di Modena e istituzioni pubbliche e private, associazioni di consumatori e ristoratori per offrire ai clienti la possibilità di portare a casa, in modo sicuro e igienico, l’eventuale cibo avanzato. Tanti comuni modenesi hanno poi ospitato mie conferenze in occasione della Settimana Europea della Riduzione dei Rifiuti giunta alla sua decima edizione nel 2018».

Cosa bisogna fare per risparmiare cibo?

«Con piccoli accorgimenti le famiglie possono evitare di sprecare cibo. Si tratta di consigli banali ma necessari. Per esempio: consumando prima gli alimenti con una data di scadenza ravvicinata; mettendo il cibo nel giusto ripiano del frigo; chiedendo la family bag o la doggy bag al ristorante». —