«Salvate lo storico ponte Olina Lo costruirono i nostri avi»
Il disagio dei residenti costretti a lunghi tragitti per la chiusura del manufatto Tra loro Antonella e i fratelli Milani discendenti dei muratori che lo realizzarono
- I discendenti dei fratelli che costruirono il celebre ponte di Olina si mobilitano per condurre al passo definitivo per la tutela della meraviglia architettonica del 1522: la costruzione di un altro passaggio tra le due rive dello Scoltenna così da proteggere per sempre il manufatto storico dal transito di auto, suv e persino trattori. Che era consentito fino al 14 febbraio, quando in seguito ai danni delle piene i Comuni di Pavullo e Montecreto hanno inibito il transito in attesa di verifiche. La mancanza di quel passaggio veicolare però ha creato enormi difficoltà alle persone che abitano in zona: per fare i 60 metri da una parte all’altra sono costrette a giri del perdono. Nella migliore delle ipotesi (tramite il ponte del Prugneto) il percorso si allunga di 30 minuti, che diventano un’ora andata e ritorno. Nella peggiore (da Piandelavalle) si arriva a 40 minuti e quindi 80. Paradossale il caso di Giuseppe Milani e suo figlio Alberto, che oltre a gestire il laghetto vicino hanno un’attività agricola con sede e attrezzature sul lato pavullese e terreni in quello di Montecreto: per fare il passaggio e rientrare col trattore (50 chilometri) ogni giorno perdono un’ora e mezza o due. Il disagio è stato motore di una raccolta firme per chiedere un nuovo ponte, anche bailey: in un mese ne sono arrivate 50 da residenti e proprietari. In prima fila proprio i Milani (sul lato pavullese) e la famiglia di Antonella Parrocchetti (in quello di Montecreto).
RICORDANDO GLI AVI
La cosa ha assunto subito un valore simbolico: si tratta infatti dei discendenti dei fratelli Giovanni e Bernardo Parrocchetti, maestri muratori di Ganna (Varese) che nel 1522 costruirono il ponte storico, costato diverse centinaia di scudi d’oro. Ora si fanno promotori del nuovo con l’obiettivo anche di proteggere per sempre quello dei loro avi. I Milani hanno perfino messo a disposizione i terreni dove potrebbe sorgere: una settantina di metri a monte, dove una volta c’era un guado collegato alla strada per Montecreto da una carreggiata tuttora presente in mezzo al bosco. «A noi questa sembra la soluzione ottimale – sottolineano Giuseppe e Alberto – perché non condizionerebbe la visuale fotografica e sarebbe un passaggio più sicuro di quello che si potrebbe fare a valle per via Lughetto, zona franosa. Se vogliono costruirlo qui, diamo i terreni gratis, se decidono di farlo più giù a noi va bene lo stesso, purché lo facciano. È indispensabile sia per la logistica sia per dire basta una volta per sempre alle macchine sul ponte vecchio: anche a noi che ci passavamo, dispiaceva farlo». «A nessuno piaceva l’idea di andare col peso di una macchina su una meraviglia del genere – conferma Antonella – ma non c’erano alternative, perché anche se è dal 1998 che ci promettono un nuovo ponte, nessuno l’ha mai fatto». Potrebbe essere la volta buona: domani in Consiglio a Pavullo si discute la mozione con cui Davide Venturelli chiede proprio un impegno su questo. E da parte sua il sindaco di Montecreto dà già il placet: «Auspico fortemente la realizzazione del nuovo ponte – sottolinea Leandro Bonucchi – per tutela definitiva del gioiello di Olina». —
