Festival filosofia, dalla persona alle macchine: ecco il tema del 2020
Come per un approfondimento e prosecuzione, solo apparentemente a contrasto, con i discorsi sulla 'persona' di quest'anno, sarà 'macchina' il tema della prossima, ventesima edizione del Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo, fissato per il 18-20 settembre 2020.
MODENA. Come per un approfondimento e prosecuzione, solo apparentemente a contrasto, con i discorsi sulla 'persona' di quest'anno, sarà 'macchina' il tema della prossima, ventesima edizione del Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo, fissato per il 18-20 settembre 2020.
Il problema è quello del nostro rapporto con la tecnologia in un momento in cui, a gran velocità e con l'arrivo poi della intelligenza artificiale, la macchina, lo strumento non è più semplicemente un aiuto dell'attività dell'uomo, ma rischia di spersonalizzarlo facendone uno lui uno strumento di aiuto per la macchina, come hanno sottolineato Marc Augè e Michelina Borsari, del Comitato scientifico del Festival, col direttore Daniele Francesconi. L'intenzione è quella di interrogarsi su come stanno cambiando le nostre facoltà, il nostro rapporto col mondo, la conoscenza e la visione etica, per arrivare nuovamente a un rapporto attivo e non passivo con quegli strumenti spesso diventati una sorta di prolungamento fisco e psichico dell'individuo.
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Sarà necessario pensare a come dar vita a una stagione di grande educazione collettiva per ridare importanza ai fini rispetto ai mezzi. L'annuncio che sarà 'macchinà il tema 2020 è stato dato, assieme ai responsabili del Festival, dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e dal presidente del direttivo del Consorzio per il Festival filosofia Anselmo Sovieni, affrontando un primo bilancio dell'edizione che si chiuderà questa sera e che si è svolta praticamente in omaggio a Tullio Gregory, tra i fondatori e animatore del Comitato scientifico e del Festival, scomparso recentemente (e ufficialmente ricordato come un grande maestro da Massimo Cacciari prima della sua lezione magistrale) e segnata dall'assenza, per la prima volta e per impedimenti personali, di Remo Bodei, tra i relatori più amati ma anche presidente del Comitato scientifico, cui si sono aggiunte in extremis le defezioni di altri due abituali studiosi, Severino e Nancy.
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Diventa quindi significativo lo spazio sempre più grande dato a giovani e nomi nuovi, che vanno a affiancarsi a quei filosofi della generazione di mezzo che già sono diventati beniamini del pubblico, da Recalcati alla Marzano. Per il sindaco e tutti quanti, aspettando i dati precisi che arriveranno nei prossimi giorni, si è trattato di un'edizione del Festival che ha registrato un'enorme affluenza, di livello pare superiore e comunque sicuramente in linea con quella dell'anno scorso, «edizione come sempre di dialogo, di confronto costruttivo e collettivo in quest'epoca di rancore, di cui sono importanti e rilevanti i dati quantitativi, ma anche quelli qualitativi e l'influenza non solo economica, ma anche sociale e culturale sul territorio».(ANSA).