CARPI. Ha sentito il richiamo del Madagascar qualche anno fa e da allora non ne ha più potuto fare a meno. Per lei è stato come una terapia, ma anche una nuova opportunità lavorativa con l’apertura di un’attività commerciale che valorizza l’altissima abilità manuale degli abitanti del posto e la fantasia travolgente delle stoffe. Un giorno ha preso un volo e si è trasferita lì da Carpi per iniziare una nuova vita.[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:site:1.37560662:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/image/contentid/policy:1.37560662:1650364544/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]] Lei è Valeria Battini e la sua attività si chiama “Tu mi turbi”, specializzata nella realizzazione di turbanti, abbigliamento e accessori. «Ho sentito il richiamo del Madagascar ben 11 anni fa. Finalmente dopo nove anni ho coronato il mio sogno partendo da sola per una vacanza: è stato amore a prima vista. Ho avuto la fortuna di vivere con la popolazione del posto proprio come una di loro - racconta Valeria - E sono stata “colpita” dal più classico dei mal d’Africa. Pianti, sogni, telefonate... Tutto mi teneva attaccata a questo posto magnifico. Così negli anni successivi sono stata spinta a ritornare in Madagascar e a informarmi per il trasferimento qui. La mia vita da quando ho scoperto questo Paese è cambiata tantissimo. Ho iniziato a essere stanca della superficialità che spesso noi occidentali manifestiamo. Dell’abitudine di avere tutto. Di non essere più felici, perché spesso la felicità la ricerchiamo nelle cose materiali. Il primo cambiamento è stato proprio questo, poi la situazione in famiglia non è stata delle più facili. Ho dovuto accudire i miei nonni ammalati entrami di demenza e Alzheimer. La mia depressione aveva raggiunto livelli alti. Ho rischiato di essere ricoverata per avere un sostegno adeguato. E ho accudito la mia mamma malata di sclerosi multipla fino alla sua morte». «Il pensiero del Madagascar mi trasmetteva sempre tranquillità e mi ha fatto pensare. Non potevo vivere ancora a lungo a Carpi - prosegue Valeria - Volevo solo vivere laggiù. Provare una volta ad ascoltare il mio cuore e non i consigli di tutti. A chi mi dice che sono una grande, che non è stata una scelta facile e che ci vuole coraggio dico che non è vero... anche io sono debole, ma devo provarci. Devo trovare la felicità. Così detto, fatto. Ho aperto una società che si chiama “Tu mi turbi” insieme a una carissima amica: Laura Schirano. Sono sempre stata molto estrosa nel vestire e attratta dai colori. Così puntiamo su turbanti, borse, accessori “homemade”, abbigliamento da uomo e donna che si distingue per le stoffe africane in ogni creazione». La società produce turbanti coinvolgendo sarte malgasce, «un modo in più per aiutare questo popolo così povero - continua Valeria - Hanno una manualità incredibile. Il prodotto piace tantissimo. Inizialmente il percorso è stato seguito da una campagna di sostegno per un’associazione del Madagascar per i bambini bisognosi e le famiglie disagiate. L’intenzione è quella di fare tante altre donazioni. Qui la situazione sanitaria è pressoché inesistente, si muore ancora per malattie apparentemente semplici da curare…». — &nbsp;

CARPI. Ha sentito il richiamo del Madagascar qualche anno fa e da allora non ne ha più potuto far...

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Valeria Battini ha iniziato una nuova vita. Vende capi di abbigliamento usando le stoffe del posto

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