Gazzetta di Modena

Modena

LA ricostruzione dopo il terremoto 

Tre milioni di euro per rifare il teatro nel cuore di Mirandola

Francesco Dondi

Affidati i lavori: è l’ultimo passo prima di riaprire il “Nuovo” Due anni di cantiere. L’interno resterà lo stesso del 2012

22 ottobre 2019
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Sarà l’associazione temporanea di imprese Edilstrade Building spa di Piacenza, Kairos Restauri di Milano e Mei Tecnologie e Costruzioni di Bologna ad occuparsi della ristrutturazione complessiva del teatro “Nuovo” di Mirandola. Il gruppo si è aggiudicato il bando di gara grazie ad un ribasso dell’8,76% sulla base, regolando le altre tre concorrenti (Bottoli Costruzioni di Mantova; Consorzio Stabile Modenese e Alchimia Laboratorio di Restauro di Polastri Giorgio di Cavezzo; Step di Mirandola). Prima di procedere all’incarico definitivo è stato chiesto ai vincitori, la cui offerta era risultata anomala, alcune specifiche che hanno superato con le controdeduzioni depositate in municipio a fine settembre. L’importo quantificato per l’imponente lavoro di ristrutturazione è di 2,97 milioni di euro che comprendono diversi interventi sia di natura antisismica che di ristrutturazione che daranno al Nuovo una futura vita.

Al momento, però, la situazione appare piuttosto precaria come spiegato dai progettisti nella loro relazione in cui parlano di “estese infiltrazioni d’acqua dal coperto, il cui manto impermeabile (tegole e guaine) ha subito importanti dissesti a causa degli eventi sismici, l’infestazione da parte di colombi urbani (entrati da architravi crollati e da aperture per ancoraggio ponteggi) e mancato ricambio d’aria che hanno determinato un ammaloramento delle finiture interne e delle decorazioni”.

L’obiettivo è comunque riproporre il “Nuovo” con funzionalità adatte ad una fruizione attuale. Non cambierà granché all’interno, anzi l’intenzione è mantenere il teatro come prima del terremoto, ma sarà necessaria un’imponente operazione di adeguamento anche con l’abbattimento delle barriere architettoniche e il ripristino dell’area spettacoli e dell’acustica. Per farlo, stando al cronoprogramma dei lavori, occorreranno almeno due anni di cantiere che partirà non prima del nullaosta dell’Ausl per ciò che riguarda lo smaltimento dei materiali che potrebbero anche contenere fibre di amianto. —