Gazzetta di Modena

Modena

Ndrangheta, carabinieri di Modena sequestrano beni per 9 milioni a imprenditori di logistica e trasporti

Ndrangheta, carabinieri di Modena sequestrano beni per 9 milioni a imprenditori di logistica e trasporti

I fratelli Muto, nel 2012, avevano  attribuito fittiziamente la titolarità delle loro società a soggetti diversi e nonostante interdittiva antimafia, avevano  anche costituito la società Cospar s.r.l, operativa nel campo della commercializzazione degli inerti e dei trasporti, intestandone le quote a personaggi legati alla Ndrangheta

2 MINUTI DI LETTURA





MODENA  Nella mattinata di martedì 19 novembre il R.O.S. e il Comando Provinciale Carabinieri di Modena hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla D.D.A. di Bologna, nei confronti dei fratelli Antonio Muto  (attualmente detenuto poiché condannato in I grado nell’ambito del processo Æmilia per associazione di tipo mafioso, truffa ed estorsione, tutti reati aggravati dalla finalità mafiosa) e Cesare Muto, imprenditori attivi nel settore della logistica e trasporti, dei quali è stata confermata l’appartenenza al circuito economico-relazionale facente capo al sodalizio ‘ndranghetistico emiliano, storicamente legato alla cosca Grande Aracri di Cutro (KR), capeggiata dall’ergastolano Nicolino Grande Aracri 

[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.37925340:Video:https://video.gazzettadimodena.gelocal.it/locale/modena-colpo-alla-ndrangheta-le-mafie-ambiscono-ai-territori-emiliani/123471/124100]]

Le indagini hanno evidenziato come i fratelli Muto, nel 2012, avessero attribuito fittiziamente la titolarità delle loro società a soggetti diversi e, nel 2013, dopo essere stati colpiti da interdittiva antimafia, avessero anche costituito la società Cospar s.r.l, operativa nel campo della commercializzazione degli inerti e dei trasporti, intestandone le quote a Salvatore Nicola Pangalli 

 L’intervento, che si inserisce nella più ampia manovra di contrasto all’infiltrazione della ‘ndrangheta nel tessuto economico dell’Emilia Romagna, sta interessando le province di Reggio Emilia, Parma e Crotone e sta riguardando beni immobili e mobili per un valore stimato di 9 milioni di euro.

L’esecuzione ha interessato le province di Reggio Emilia, Parma, Mantova e Crotone, ed ha comportato il sequestro di:

5 aziende operanti nel settore degli autotrasporti ed immobiliare, per un fatturato relativo all’anno 2017 di circa 3 milioni e mezzo di euro, ed un patrimonio netto complessivo di € 1.063.999,00;
12 immobili (tra cui 2 capannoni industriali sede delle aziende di autotrasporti, 3 abitazioni e 2 ettari e mezzo di terreno), acquistati ad un prezzo complessivo di 3 milioni euro;
92 veicoli, tra cui 28 trattori stradali, 43 semirimorchi, 5 autobus, 4 furgoni, 2 autocarri, 10 autovetture tra cui una Maserati e due Volkswagen ed 1 motociclo acquistati ad un prezzo complessivo di oltre 1 milione e mezzo di euro;
9 rapporti bancari con saldi positivi per circa 100.000,00.