Modena, il progetto Venti studenti e la mappa per gli stranieri
MODENA «Al tuo arrivo a Modena, quali sono le principali difficoltà sul tuo cammino?». È la prima domanda su cui hanno riflettuto venti studenti del liceo linguistico Muratori-San Carlo.
Diciassette ragazze e tre ragazzi di origine italiana che si sono immedesimati nella prospettiva delle nuove acquisizioni cittadine. I giovani hanno quindi creato una mappa interattiva chiamata come il progetto a cui hanno preso parte: “Welcome to Modena”.
Il progetto è stato attivato grazie a un percorso per le competenze trasversali e l’orientamento, sviluppato dalla scuola e un’associazione modenese chiamata Aiw. Aiw indica in inglese “Association for the Integration of Women” ovvero Associazione per l’integrazione delle donne. I partecipanti hanno raccolto testimonianze e scoperto i servizi offerti a Modena per chi arriva in città senza avere punti di riferimento. I venti giovani hanno approfondito cinque settori: pubblica amministrazione, sanità, mercati, no profit, educazione. Ogni gruppo è partito da una fotografia dell’esistente. Tante le domande che le studentesse e gli studenti hanno rivolto prima a loro stessi e poi agli altri.
Per esempio: quali sono le associazioni di volontariato a Modena? Dove si trovano? Com’è possibile contattarle? Quali sono i requisiti d’accesso? Quali sono le lingue richieste? «I partecipanti hanno compreso quanto sia difficile per una nuova arrivata orientarsi - assicura Caroline Caporossi, fondatrice e presidente di AIW - e anche trovare tutte le informazioni in rete. Pochi servizi hanno risposto al telefono». I dati raccolti sono sfociati nella mappa interattiva della città. Alcuni numeri testimoniano l’impegno delle studentesse e degli studenti: 62 negozi di alimentari (dai supermercati ai negozi più piccoli), 158 luoghi dedicati all’istruzione (dai nidi ai singoli dipartimenti universitari) e 121 presidi sanitari (dagli ospedali agli ambulatori privati) sono stati censiti nel progetto.
La mappa si concentra sulla nostra città, sebbene non manchino escursioni a Castelnuovo e Formigine. Ciascun punto sulla cartina interattiva è traducibile in una serie di codici numerici. Più difficilmente misurabili, ma ancora più significativi appaiono i passi avanti nella crescita dei partecipanti. «I ragazzi sono stati molto contenti - prosegue Caporossi - e hanno anche imparato quante nazionalità diverse ci sono a Modena. Qualcuno diceva fossero 15, qualcun altro 20. In realtà, sono oltre 130».
Un altro obiettivo raggiunto risiede nel superamento dei pregiudizi. «Abbiamo provato a creare un po’ di consapevolezza su chi sono i migranti - aggiunge la presidente di AIW - e perché si usa tale etichetta. Quando si parla di “migranti” i ragazzi pensano alle persone in barca e spesso associano al termine un significato molto negativo». Basta una domanda per rovesciare la prospettiva. «Ho chiesto loro: “Chi di voi vuole andare ad abitare fuori dall’Italia?” - garantisce Caporossi - Tutti hanno alzato la mano. Ebbene, ho consigliato loro di mettersi nei panni delle persone che si trovano ad abitare a Modena dopo aver lasciato i loro Paesi. In seguito, ho consigliato loro di riflettere. Se lasceranno l’Italia, anche loro saranno migranti». La stessa presidente (di origini italiane) ha lasciato gli Stati Uniti per tracciare il proprio sentiero a Modena. Ai piedi della Ghirlandina ha fondato l’associazione AIW, che ha prodotto un effetto boomerang.
Lo scorso 18 gennaio, la 27enne è stata infatti premiata dalle Nazioni Unite (Onu), la cui sede principale è a New York. Caporossi ha ottenuto il riconoscimento “Youth leadership and innovation award” al Forum Globale dell’Onu. Il premio per la leadership giovanile e l’innovazione sancisce il modello vincente promosso da un’associazione in continuo movimento. «Intendiamo continuare a sviluppare la mappa - anticipa la giovane - rendendola sempre più “user-friendly”. Inoltre, vogliamo lanciare un programma di tour cittadino per le nuove arrivate. Stiamo pensando a un “walking tour”, che potremmo ancora fare. Vogliamo poi lavorare molto con le scuole, uno degli obiettivi per il 2021». Senza dimenticare il progetto “Roots” basato sulla cucina, il cui annuncio è atteso per l’8 marzo. —